Da oltre un mese, con una ordinanza urgente, è stata disposta la chiusura del Ponte sul fosso macinante che collega via delle Molina con via Ponte al Santo, essendo state accertate lesioni importanti alla struttura. Della chiusura si è tornati a discutere durante l’ultimo consiglio comunale con l’interrogazione presentata dal Capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola.
“Già nell’Agosto scorso – ha precisato Gandola in aula – noi di Forza Italia avevamo segnalato quel ponte e chiesto di fare piena luce. Una richiesta rimasta inascoltata fino ad oggi.
Non solo, all’indomani del crollo del Ponte Morandi a Genova, con precisa richiesta di accesso agli atti avevamo provveduto a segnalare tre strutture del nostro territorio: il ponte sul Bisenzio in Via di San Quirico a Capalle, il Ponte sul fosso Macinante di Via Ponte al Santo a San Donnino e il ponte alla Rocca di Via Santo Stefano“.
Viste le mancate risposte fatte pervenire dagli uffici, nell’ultimo consiglio comunale il capogruppo Gandola è tornata a richiedere, tra le altre cose, se esiste un effettivo monitoraggio puntuale sullo stato delle infrastrutture viarie e sugli eventuali interventi, nonché l’indicazione delle strutture che presentano criticità strutturali tali da necessitare un intervento anche di sola manutenzione ordinaria da qui ad un anno.
“A rispondere – spiega Gandola – è stato l’assessore Loiero il quale ha precisato che il Ponte al Santo rimarrà chiuso ancora a lungo essendo in attesa di ricevere la relazione tecnica da parte dell’ingegnere incaricato dall’amministrazione comunale. Per quanto attiene al monitoraggio, invece, l’assessore ha precisato che avviene con una periodica ricognizione di tutti i principali assi strutturali o a seguito di segnalazioni da parte di terzi. Ad esempio, ha precisato ancora, nel caso specifico del Ponte al Santo, nonostante la verifica di questa estate dopo la segnalazione presentata da Forza Italia che non aveva richiesto la chiusura del ponte, nel marzo scorso, la segnalazione è stata fatta direttamente dal Comando della Polizia Municipale, dal cui successivo sopralluogo, è emersa una grave criticità alla soletta che ha portato alla conseguente chiusura. Per quanto attiene ancora ai numeri – spiega Gandola – l’Assessore Loiero ha risposto che a Campi vi sono 15 passerelle ciclopedonali e 38 viadotti carrabili. Le criticità assolute ad oggi riscontrate riguardano, appunto, Ponte al Santo ed anche la passerella sopra il canale scolmatore Ombrone tra Campi e Calenzano. Anche in quest’ultimo caso la passarla è stata interdetta.
Per il resto, ha precisato ancora l’Assessore rispondendo al l’interrogazione, il Ponte a Capalle di Via SanQuirico, cosiddetto ponte alle grazie, è stato recentemente preso in esame e valutato da un punto di vista tecnico da un intervento spedito dei vigili del fuoco a seguito di alcune segnalazioni pervenute agli uffici. L’esame, tuttavia, ha evidenziato unicamente alcune importanti lesioni alle spallette ma nessun pericolo per la struttura.
Infine, per quanto riguarda il Ponte alla Rocca, è costantemente monitorato, non presenta danni alle strutture ed è ritenuto in sicurezza al di là della spalletta a nord che è sempre rimasta in mattoni e non in cemento armato come la spalletta a sud. Tutti i ponti principali, pertanto, ha concluso l’assessore, sono costantemente monitorati, in maniera diretta e indiretta anche se può risultare più difficoltoso il monitoraggio sulle tante e diffuse passerelle sopra i canali.
Finalmente – ha commentato Gandola – abbiamo ottenuto una riposta che dall’agosto scorso era rimasta disattesa. Se da un lato siamo soddisfatti circa i risultati del monitoraggio su tutti i ponti e viadotti presenti a Campi, ciò che ci preoccupa adesso, sono i tempi, particolarmente lunghi che si prevedono per la riapertura del Ponte al Santo. Al riguardo, occorre procedere con urgenza ai lavori di messa in sicurezza per non lasciare San Donnino e le zone limitrofe abbandonate a se stesse. Se, come preannunciato, la chiusura dovesse essere così prolungata nel tempo fino al 2020, crediamo opportuno che l’amministrazione comunale studi e realizzi una nuova viabilità della zona, prevenendo anche un diverso percorso e un diverso accesso in particolare dei mezzi pesanti per non gravare oltremodo sulla zona di Via Trento a San Donnino“.