Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dell’ufficio stampa di Adriano Chini:
“Il candidato sindaco Adriano Chini (Farecittà, Sinistra Italiana, Sì Parco, No aeroporto – No inceneritore) e il primo cittadino di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, hanno manifestato insieme la loro contrarietà al nuovo aeroporto. I due hanno parlato del problema domenica 27 maggio, nell’ambito dell’iniziativa elettorale organizzata dalla lista capeggiata da Enrico Cortignani, in piazza Togliatti a Capalle.
“Ci sono 5 cose di cui il sindaco uscente deve vergognarsi – ha attaccato Chini -: di aver svenduto il liceo Agnoletti; di avere dimezzato i contributi per la casa e tolto l’esenzione Irpef a chi è in difficoltà economiche; di voler insediare un impianto di trattamento liquami in un’area di Campi dove si trovano aziende all’avanguardia; di aver spacciato per bilancio partecipato la discussione pubblica di una quota di 200mila euro su un bilancio complessivo da 33 milioni di euro. Ma soprattutto, dopo aver cambiato idea ben 19 volte sull’aeroporto, non ha mai fatto un incontro pubblico sulla questione: né con i cittadini né con le associazioni. Se pensate che, qualora andasse in porto il progetto di ampliare il Vespucci, ogni 6 minuti un velivolo sorvolerà Capalle a 160-180 metri di altitudine, capite bene che un problema del genere doveva essere illustrato e dibattuto in modo approfondito, affinché tutti conoscessero chiaramente le implicazioni e le conseguenze. Invece questa amministrazione non ha informato i campigiani, non ha spiegato loro nulla e tutto ciò è indegno per chi ha avuto il compito di governare la città in questi cinque anni”.
Il sindaco Falchi è partito dalla sentenza del Consiglio di Stato sull’inceneritore, ribadendo però come sia necessario un altro approccio alla politica dei rifiuti. “Sono qui a sostegno di Chini e delle sue liste perché c’è bisogno di una voce autorevole in Comune a Campi – ha detto -. L’ampliamento dell’aeroporto peggiorerà la qualità della vita nella Piana, mentre il Parco sarà un polmone verde, libero da infrastrutture. Ci dicono che questo progetto avrà un’importante ricaduta economica sul territorio, ma è una baggianata: sarà un investimento faraonico che non darà risposte alla crisi. Per tali ragioni serve la massima condivisione su questo tema, perché insieme si può vincere. A Sesto dicevano che era già tutto stabilito sul termovalorizzatore e che non si sarebbe potuto tornare indietro, ma i fatti si sono incaricati di smentire chi lo sosteneva. Non c’è nessun futuro scritto e tantomeno per il Vespucci, se chi è contrario è coeso nell’opporsi”.