Aeroporti toscani in crisi: interrogazioni in Senato

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Aeroporto di Firenze
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Mercoledì 18 novembre l’onorevole Claudio Barbaro del Gruppo Misto ha presentato in Senato, ai ministri dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti, un’interrogazione sui risultati negativi del 2020 di Toscana Aeroporti, società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa.

A causa dell’emergenza Coronavirus, i ricavi operativi sono scesi del 65%, il risultato netto di periodo del gruppo è negativo per 12,8 milioni di euro (era positivo per 12,3 milioni) e l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 è salito a 64 milioni di euro, contro i 41,8 milioni di un anno prima.

Molti lavoratori percepiscono la cassa integrazione che, però, terminerà nel marzo 2021. Inoltre tanti lavoratori sono assunti con formula part time “che adesso – si legge nell’interrogazione – percepiscono cifre minime e non sufficienti per sopravvivere”.

Il documento termina così:

si chiede di sapere:

  • quali provvedimenti i Ministri in indirizzo abbiano assunto e quali intendano intraprendere per quanto di loro competenza, al fine di sostenere e proteggere il settore aeroportuale italiano, anche tenendo conto che la ripartenza sarà comunque lenta e faticosa pur quando, finalmente, sarà conclusa l’emergenza sanitaria;
  • nello specifico, come intendano salvaguardare i livelli occupazionali, diretti e di indotto, degli aeroporti di Pisa e Firenze, ed in genere, quelli degli scali complementari, tenuto conto della loro fragilità;
  • avendo prestato la garanzia SACE per l’ottenimento dell’oneroso finanziamento erogato da Credito Intesa Sanpaolo e BNL gruppo BNP Paribas, in che modo il Ministro dell’economia e delle finanze vigilerà e controllerà sull’impiego delle risorse da parte di Toscana Aeroporti, affinché esse siano autenticamente rivolte a tutelare tutti gli interessi in gioco, in particolar modo quelli dei lavoratori, nella virtuosità della restituzione delle somme“.

Martedì 17 novembre era stato Achille Totaro, senatore di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Affari Costituzionali, a presentare un’interrogazione al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali Nunzia Catalfo ed al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.

Nell’atto si legge:

(…)

L’avvento della bassa stagione e l’aggravarsi della situazione sanitaria che ha messo la toscana tra le regioni ad alto rischio fa registrare un ulteriore crollo di passeggeri e collegamenti, già ridotti di oltre il 70% rispetto al 2019. Questo significa un aumento drammatico di ore di cassa integrazione rispetto alle ore di lavoro.

Preoccupano altresì le sconfortanti previsioni di ripresa di traffico nel 2021 e considerando la cassa integrazione scade a marzo è comprensibile lo stato di ansia e incertezza per i posti di lavoro delle centinaia di lavoratori dei due scali toscani e dell’indotto.

SI INTERROGA IL MINISTRO PER SAPERE

Quali iniziative intenda prendere il Ministro per tutelare la posizione di questi lavoratori e garantire anche per il periodo dopo il marzo 2021 una adeguta copertura economica attraverso opportuni ammortizzatori sociali”.

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