Aeroporto e buon vino

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editoriale
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Il 26 ottobre 2022 è apparso sul sito di Toscana Aeroporti il documento di fattibilità relativo alla Proposta di Project review piano di sviluppo aeroportuale al 2035 “che contempla, quali principali azioni di progetto, la realizzazione della nuova pista di volo e del nuovo Terminal passeggeri”.

Il 27 ottobre è stato individuato, tramite gara, anche il coordinatore (Alberto Cena presidente di Avventura Urbana) del dibattito pubblico che si terrà dal 10 novembre al 23 dicembre.
Il documento di Toscana Aeroporti è costituito da circa 560 elaborati tecnici. Stando a La Nazione del 28 ottobre, “nessuno dei documenti presentati da Toscana Aeroporti è stato approvato da Enac, lo saranno solo dopo la presentazione delle osservazioni eventualmente inserite a seguito del dibattito. Il confronto si concluderà il 23 dicembre ed entro l’11 gennaio il coordinatore dovrà presentare alla Commissione nazionale la sua relazione conclusiva che conterrà tutte le istanze presentate. A questo punto sarà Toscana Aeroporti a presentare la propria relazione dichiarando la volontà di procedere e se intende recepire qualche osservazione. Esaurita e messa agli atti la procedura per il dibattito pubblico (la norma che lo ha istituito è del 2018) TA potrà dare il via ai passaggi formali veri e propri: la procedura di Via/Vas presso il Ministero della transizione ecologica (quella nata con il decreto legge semplificazioni del settembre 2020) e il passaggio ancora più importante: la conferenza dei servizi.”

Eppure, nonostante un iter tutt’altro che scontato e nonostante che il documento non fosse ancora pubblico, il 24 ottobre il Corriere Fiorentino, citando l’Amministratore delegato di toscana Aeroporti, Roberto Naldi, titolava così “Lavori per pista e nuovo terminal da inizio 2024”. Solo all’interno dell’articolo si è azzardato un condizionale “potrebbero iniziare”.

Sono invece del 28 e del 29 ottobre gli articoli de La Nazione in cui si sottolinea l’animo green del progetto grazie al verde collina con cui si coprirà il nuovo terminal e la spinta delle categorie (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti) per la realizzazione del nuovo aeroporto. Isolato invece sarebbe il fronte del no. Lorenzo Falchi (insieme ai comitati) come Leonida alle Termopili?

In realtà avevamo notizia di altri sindaci contrari. In attesa di loro eventuali prese di posizione e dei pareri sulla Via ci consoliamo all’idea che presto potremo godere del buon vino che sarà prodotto sul tetto del Terminal.

“Queste superfici sono sormontate da un involucro verde che rappresenta e omaggia l’iconico paesaggio Toscano attraverso un’architettura che si integra completamente nella topografia locale. Vista della nuova Aerostazione con l’involucro verde ispirato al paesaggio Toscano La proposta di progetto ha quindi come elemento principale una grande copertura verde composta da lunghi filari di vigna autoctona contenuti dentro vasche prefabbricate supportate da travi in cemento composito che si appoggiano a leggere strutture ramificate fatte su misura in calcestruzzo. Questi filari di Vigna, accessibili per manutenzione, sono inframezzati da skylight trasparenti composti di cuscini EFTE, che favoriscono l’illuminazione naturale degli spazi sottostanti. La prima porzione del tetto strutturale nella sua estensione più bassa, circa 130 metri in lunghezza totale, è composta da un terrapieno espanso. In questa estensione del tetto gli stessi elementi tra ogni filare servono invece da supporto per il sistema di pannelli fotovoltaici. Questo sistema di copertura comprende un percorso pedonale che serve sia per la raccolta delle vigne” (Pfte – Relazione tecnica progetto architettonico terminal)

La Nazione 28 ottobre 2022

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