Il parcheggio dei Seppi è da anni un punto strategico per le escursioni a Monte Morello. Per chi ci arriva a piedi da Sesto di solito rappresenta il punto, quasi finale, della camminata che generalmente si conclude alla fonte o al Cippo dei Partigiani. Per chi ci arriva in auto è invece la base di partenza per una gita verso le tre punte.
In un caso e nell’altro lo sguardo dell’escursionista generalmente è rivolto verso l’alto e difficilmente s’imbatte nella croce di legno che, sulla sinistra, sembra far da custode al boschetto che copre la cima del monte Acuto.
Si tratta di una croce che non fissa il punto più alto di una sommità e quindi è normale domandarsi quale sia il suo significato. Poco più avanti si trova la base operativa dell’antincendio boschivo dell’Associazione La Racchetta – Protezione civile e quindi ci è sembrato naturale chiedere informazioni al presidente Gianni Panunzi.
Il presidente de La Racchetta ci ha spiegato che la sua associazione, nel 2019, si è adoperata per la sostituzione della vecchia croce, ormai in cattive condizioni, con quella nuova piantata, appunto, a lato del piazzale, ma non è stato in grado di fornire ulteriori ragguagli. Anche Stefano Rolle, presidente del CAI Sesto Fiorentino, e quindi responsabile della manutenzione dei sentieri non conosce la storia della croce. Entrambi però, sono stati preziosi nell’indicarmi, come indizio, le targhe presenti già sulla vecchia croce. A loro non suggerivano molto, ma non è così per un sestese di vecchia data.
Vedere inciso il nome di Bruno Quercioli e del G.A.T. (Gruppo Amici Turismo) ha determinato un veloce tuffo nel passato: esattamente nel tempo in cui Ganino, alias Bruno Quercioli, con la sua intraprendenza, iniziò al turismo molti sestesi.
Grazie ad Alessandro Baldi, ex presidente della Pro Loco Sesto Fiorentino, siamo alla fine riusciti a capire che la croce è stata posizionata in quel luogo negli anni ’80 dai soci del Gruppo Amici del Turismo GAT di Sesto Fiorentino e che poi fu risistemata in occasione del Giubileo del 2000 quando fu affissa anche la targa in memoria di Bruno Quercioli per tanti anni presidente dello stesso GAT.
Rimangono gli interrogativi legati alla prima istallazione: qual era la motivazione e perché proprio lì?
In attesa che qualche gentile lettore ci illumini sulla vicenda, a me, nel pensare a Ganino, non rimane che ricordare la passione dei sestesi per i soprannomi. L’aveva già sottolineata alcuni anni fa Vinicio Tarli con una sua pubblicazione. Io oggi voglio aggiungere solo qualche contraddizione fra lo stesso soprannome e il mestiere esercitato della persona in questione visto che a Sesto non ci siamo fatti mancare un Budino che faceva il macellaro, un Bistecca che faceva il barbiere e un Mugnana che ancora oggi fa il mesticatore.
DANIELE NICCOLI
Per quanto ricordi, la croce fu posta in occasione di una festa religiosa ed una celebrazione forse una messa officiata da Mons Cassulo e organizzata appunto dal GAT. La croce era anche una risposta alla croce della 3a punta messa dal CTG dal cui si era staccato in polemica appunto Gambino fondatore del GAT.
Grazie per la testimonianza. vediamo se arrivano altri contributi