Alluvione, 2,7 miliardi il censimento ufficiale

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Gli eventi metereologici eccezionali che lo scorso novembre che hanno colpito la Toscana hanno causato ben 2,7 miliardi di danni diretti, un ammontare complessivo addirittura superiore a quanto stimato dalla Regione Toscana nella sua prima ricognizione. Questo il dato emerso dal censimento ufficiale delle richieste danni, concluso a tempo di record e sottoscritto dai Dipartimenti della Protezione Civile della Toscana e nazionale.
“La stima ufficiale dei danni – ha spiegato il presidente della Regione Toscana e Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza alluvione Eugenio Giani – è stata già trasmessa a Bruxelles all’interno di una dettagliata istanza di attivazione del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (FSUE), con l’obiettivo di ottenere risorse europee”.

Le richieste risarcimento di famiglie e imprese
Ad oggi sono pervenute alla Regione 10.906 domande di ristoro da parte di famiglie e 2.612 da parte di imprese. Poche, in proporzione alle aspettative, le richieste di risarcimenti tramite il ‘Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS)’, per il quale sono arrivate soltanto 400 domande.

“Ora che abbiamo accertato la mole dei danni e raccolto le richieste di famiglie e imprese – ha detto Giani – andremo a distribuire le risorse attualmente disponibili. Anzitutto distribuiremo tra tutti i privati che hanno presentato domande complete e corrette i 25 milioni messi a disposizione dalla Regione Toscana, cui andremo a sommare 1,5 milioni raccolti tramite l’iban attivato dalla Protezione civile. Questi 26,5 milioni saranno distribuiti in maniera equa, senza fare disparità di trattamento. Le modalità saranno definite a breve ma indicativamente grazie alle risorse regionali ogni famiglia danneggiata dovrebbe ricevere tra i 2.600 ed i 3.000 euro. Alle imprese invece andranno altri 12 milioni di risorse regionali grazie alla lr51/2023“.

L’assessora regionale all’ambiente Monia Monni ha aggiunto che ancora per qualche giorno sarà possibile inoltrare domanda di risarcimento. “Abbiamo deciso di lasciare ancora per un po’ attiva la procedura – ha detto – per dare modo di completarla anche a chi ha avuto qualche difficoltà. Sappiamo che certi meccanismi possono scoraggiare e che si sta diffondendo un certo pessimismo, ma è nostra volontà venire incontro alle esigenze di tutti coloro che sono stati danneggiati. Se necessario lotteremo per avere le risorse, ma ogni risarcimento sarà possibile solo per coloro che avranno inoltrato domanda e per questo invito tutti coloro che hanno avuto danni a farla sfruttando questa ulteriore proroga”.

Primi interventi di ricostruzione
La Regione sta inoltre lavorando per l’attivazione di risorse che possano garantire non solo i ristori e la gestione dell’emergenza ma la ricostruzione e la riduzione del rischio sia per gli abitati che per i corsi d’acqua, le strade, i versanti soggetti a frane. Come Commissario straordinario il presidente Giani ha disposto la ricognizione anche di questo tipo di interventi, che poi dovranno essere trasmessi a livello nazionale. Gli uffici regionali stanno valutando le richieste e i dati pervenuti da enti locali, gestori dei servizi pubblici, Genio civile e Consorzi di bonifica ed hanno raccolto richieste e segnalazioni per opere da un valore complessivo di oltre 800 milioni di euro.

“Ricapitolando – conclude il presidente Giani – attualmente la Regione Toscana ha investito sulla gestione emergenza circa 38 milioni di euro, lo Stato circa 33 milioni,  dall’Unione Europea contiamo di riceverne circa 50, ma dobbiamo attivare altre risorse e riteniamo che uno strumento possibile sia il PNRR, sulla base del precedente dell’Emilia Romagna”.

“Per farci trovare pronti alla ricostruzione e alla realizzazione degli interventi chiesti dal territorio – precisa l’assessora Monni – abbiamo insediato un comitato tecnico scientifico che ci aiuterà sia a definire progetti adatti a sostenere eventi eccezionali della portata di quelli che si sono verificati a novembre, sia a stabilire delle priorità, nel caso molto probabile che il Governo non finanzi tutti gli interventi richiesti”.

 

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