“Archeologia svelata a Sesto Fiorentino”: una mostra per conoscere il territorio

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Archeologia a Sesto

Da venerdì 29 settembre sino al 31 luglio 2024 la biblioteca “Ernesto Ragionieri” di Sesto Fiorentino ospita la mostra “Archeologia svelata a Sesto Fiorentino. Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi“.

La mostra, oltre ad esporre una parte del corredo ritrovato all’interno della Tomba della Montagnola (monumento storico di grande rilievo sul territorio sestese), ospita cimeli solitamente non visibili perché conservati nei depositi museali. La ricchezza e particolarità del materiale esposto rende la mostra un’occasione unica per i cittadini sestesi (e non solo) per scoprire la storia del territorio.

Archeologia a Sesto

L’esposizione è stata ideata e curata dalla dottoressa Valentina Leonini, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggi e dalla dottoressa Barbara Arbeid, curatrice della sezione etrusca per le fasi pre-ellenistiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Fondamentale il contributo del Comune di Sesto Fiorentino, in collaborazione con SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana.

Archeologia a Sesto

Attraverso la mostra, e la quantità di reperti, i visitatori saranno guidati nella storia del territorio sestese, attrattivo sin dal Neolitico.

Come sostenuto dalla dott.ssa Leonini, curatrice della mostra, “La straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico di Sesto Fiorentino e la sua particolarità nel territorio toscano è data dalla presenza di una frequentazione di età preistorica che è durata millenni e che è estremamente diffusa in ogni zona della fascia pedo-collinare e della piana vera e propria. Una frequentazione che appare di tale intensità che possiamo dire che probabilmente non trova pari”.

Archeologia a Sesto

A causa dell’espansione edilizia che dagli anni Ottanta ha interessato Sesto Fiorentino, alcuni reperti sono stati completamente asportati dal territorio. Perdita che ha reso difficile la conoscenza del patrimonio archeologico al pubblico, motivo per cui, mostre come questa, sono più che necessarie.

IL LEGAME CON IL TERRITORIO

Archeologia Svelata è frutto della collaborazione tra diverse realtà, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e il Comune di Sesto Fiorentino, per il quale ospitare la mostra è un importante strumento per raccontare la propria storia.

Come sostiene l’assessore alla Cultura e Promozione Turistica e del territorio Jacopo Madau “da tanto tempo il Comune ha la volontà di mettere assieme tutti questi reperti e tutte queste nozioni, ma come potete immaginare non è semplice. […] Tutte queste volontà sono andate verso una direzione e hanno portato alla realizzazione di questa mostra, che io ritengo necessaria perché dopo quella del 1999, in cui al museo Ginori si è messo insieme molto materiale della storia di Sesto Fiorentino, non si era fatto più niente. Quindi era importante donare una mostra così ai cittadini di Sesto Fiorentino”.

Archeologia a Sesto

 

Anche la dottoressa Nardi conferma l’importanza del legame con il territorio: “Sono convinta che sempre il ritrovamento di un oggetto, di un reperto, un manufatto debba mantenere un forte legame con il luogo di provenienza, meglio ancora se è un legame fisico: cioè restare nei luoghi. Questo per l’archeologia è fondamentale”. Una volta che i materiali e i reperti sono resi accessibili al pubblico, come nel caso della mostra Archeologia ritrovata, “bisogna capire quanto questa operazione si radicalizza, quanto anche la stessa comunità risponde”.

IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO E DELLA BIBLIOTECA

L’importanza del coinvolgimento del territorio viene valorizzata anche dall’attività della Pro Loco di Sesto Fiorentino e UniCoop che hanno organizzato delle visite guidate a titolo gratuito, comprendenti anche un tour al sito archeologico della Montagnola e ai resti della Villa Romana.

Archeologia a Sesto
Particolare attenzione verrà data anche ai giovanissimi che per il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi rappresentano “un elemento di grande soddisfazione. È molto importante il supporto delle associazioni del nostro territorio, che ci consentirà anche di fare un lavoro importante con le nostre scuole, le giovani generazioni, i bambini e le bambine, i ragazzi e ragazze del nostro territorio e non solo perché l’ambizione è quella di non rimanere dentro i confini sestesi, ma credo che la mostra abbia tutte le caratteristiche per attrarre e interessare un bacino utenti più vasto di quello di Sesto Fiorentino”.

Nell’ambito dell’unione di forze tra più realtà, un ringraziamento speciale è stato rivolto, sia dalle istituzioni che dalle curatrici, alla biblioteca Ernesto Ragionieri che ospiterà la mostra per i prossimi nove mesi: “Sempre in quest’ottica volevo unirmi al Sindaco nel ringraziare l’eccezionale professionalità del personale della biblioteca, nella persona della dott.ssa Paola Biondi e del dott. Marco Cannicci, che sono stati dei realizzatori efficacissimi e di fatto hanno permesso materialmente la costruzione dell’esposizione, l’organizzazione della comunicazione e la realizzazione di tutto quello che è corredo dei contenuti“.

Archeologia a Sesto

La mostra “Archeologia svelata a Sesto Fiorentino. Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi” è a ingresso gratuito. Segue gli orari di apertura della biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino, consultabili sul sito: www.bibliosesto.it.

RACHELE NUTI

 

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