ATCalenzano, Prestini risponde a D’Elia: “Senza senso chiedere al Comune di uscire dall’Associazione”

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Riccardo Prestini
TuttoSesto

CALENZANO – 7 AGOSTO 2019 – Fuori la politica dall’Associazione Turistica Calenzano?”. Così Americo D’Elia, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, nei confronti di Niccolò Taiti, alla guida dell’ATC e, allo stesso tempo, membro del Partito Democratico.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Riccardo Prestini che qui riportiamo:

“Stupiscono le dichiarazioni del consigliere D’Elia, che tra l’altro sono già state ampiamente dibattute nella precedente consigliatura. Ribadiamo quello che è già stato detto, ossia che l’Amministrazione non fa più parte dell’ATC dal 2013, da quando non nomina più i tre membri dell’assemblea. Quindi non ha senso chiedere al Comune di uscirne, così come non ha senso l’accusa di violare lo statuto laddove parla di associazione apolitica. Perché essere apolitici non significa certo non avere delle idee, anzi spesso i dirigenti di qualsiasi associazione hanno connotazioni politiche specifiche, di qualsiasi colore. Cosa chiede il consigliere D’Elia di vietare a chi è iscritto a un partito politico di far parte di un’associazione? Scorda forse che la partecipazione politica è un diritto costituzionale. Al contrario la definizione di apoliticità riguarda l’attività dell’associazione, che infatti mai ha sostenuto movimenti o partiti politici.

Detto questo, l’Amministrazione nel suo insieme, e non un singolo assessorato, sostiene l’ATC in quanto proloco del Comune di Calenzano, una centralità dell’associazione che viene ribadita anche alla luce della neocostituita Consulta dell’Ambito Turistico Territoriale, che comprende tutti i Comuni della provincia di Firenze e di cui fa parte sia il Comune di Calenzano che l’ATC.

L’altra cosa che colpisce e stupisce è che un consigliere comunale, che tra l’altro ricopre il ruolo di vicepresidente del consiglio, affronti le legittime istanze dell’opposizione in maniera così poco istituzionale, scordando che i rapporti personali o di parentela mai dovrebbero essere strumentalizzati per fini politici”.

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