Una festa particolare quella che il Nepal ha ricordato ieri. La “festa dei martiri”, che nel 1941 vennero uccisi per la loro opposizione al regime dittatoriale dei Rana e per il loro impegno alla democratizzazione del Nepal già avviata nel periodo della monarchia. Quello dei Rana fu un autentico colpo di stato che costrinse Re Tribhuvan ad abbandonare il paese con l’erede al trono Mahendra ed il suo primogenito, ed a sua volta futuro Re, Birendra. Tra l’altro durante il loro periodo di esilio in India, fu considerato Re del Nepal, Gyanendra. Il figlio minore di Mahendra, che era rimasto in Nepal con i suoi nonni. Il re bambino lascerà nuovamente il trono al nonno Tribhuvan al loro rientro in Nepal con la famiglia Rana definitivamente sconfitta. Tornerà a salire sul trono dopo un altro gravissimo ed insoluto evento: l’uccisione del fratello Re Birendra insieme al massacro dell’intera sua famiglia avvenuto nella notte del 1 giugno 2001. La “festa dei martiri” ha trovato un’adesione più popolare ad iniziare dal 2007, quando la guerra civile tra ribelli maoisti e governativi si concluse ed anche il Nepal aprì definitivamente le porte alla democrazia fino alla proclamazione della repubblica nell’aprile 2008. Il ciclista Ambasciatore di Pace ha potuto onorare questa ricorrenza grazie all’invito per un pic-nic da parte di una famiglia che praticamente, nel corso di questi ani, lo ha letteralmente adottato come un “fratello”.
Nella giornata di oggi il nuovo trasferimento a Kathmandu. Con la vivissima memoria di questa ricorrenza e di una giornata condivisa insieme ad una cinquantina di componenti di una grande famiglia, presente addirittura con quattro generazioni, e con la quinta in arrivo!
Il lungo trasferimento sarà come una breve fase di attesa ai prossimi sviluppi del programma di Marco Banchelli che sta per entrare nei momenti conclusivi. Anche se il ricordo del grande gruppo con cui ha festeggiato i martiri ed il primo atto verso la democrazia del Nepal, tracciando queste “orme di pace” quasi ottanta anni fa, insieme a tante nuove emozioni di questo suo “Campo Base” sul lago Pewa, saranno tra quelli che accompagneranno ancora a lungo la vita ed i sogni di Marco.
Anche se pure tra i laghi di Pokhara sorgono nuovi e preoccupanti problemi tanto da parte della natura, con una siccità che ha fatto calare enormemente il livello di tutti i bacini, quanto da parte dell’uomo, con un incontrollato sviluppo edilizio, e non solo alberghiero, che col passare degli anni, anche ai piedi dell’Himalaya, vede il cemento soffocare sempre più spazi all’agricoltura e al verde.
La cartolina di oggi, nonostante la consapevolezza dei problemi dei nostri tempi, vuol proprio essere un omaggio ai martiri per la democrazia del Nepal come di ogni altra parte del mondo. Con un saluto particolare a chi ha condiviso il cibo con lui per questa ricorrenza e a tutti quelli che lo hanno fatto in oltre trent’anni di avventure e viaggi in queste terre.