Il programma ciclistico del ciclo-ambasciatore Marco Banchelli per Nepal 2020 è iniziato con il lungo e articolato viaggio della “bicicletta”, giunta alla destinazione con i nuovi “Ciclisti per Caso” Laura e Fabio. Una volta accertata la sua integrità e stata anche velocemente sistemata per la strada, in quanto si tratta di una bicicletta pieghevole “pronta all’uso in mille occasioni”.
Marco Banchelli, questa volta nella sua veste di “Ciclista per Caso – n°1”, da sempre definisce questo modello, nato per barche e bagagliai di auto, la bicicletta ideale del suo modo di intendere la filosofia dell’uso della bicicletta del suo gruppo. Alla bicicletta è stato dato anche un nome particolarmente evocativo per le terre in cui si trova: “Yeti-Bike”.
Le prime pedalate sono state date nello splendido scenario del Lago Pewa di Pokhara, tra l’altro in dei giorni dove ha assunto un’ insolita veste invernale di sembianze monsoniche: ma oramai neppure il Nepal riesce a salvarsi dallo stravolgimento climatico.
L’anello sulla riva nord del lago è un classico per pedalare in tranquillità. Come del resto la stessa cittadina, che nonostante un ulteriore incremento di costruzioni e traffico, riesce tuttavia a mantenere il fascino di una stazione di villeggiatura sospesa tra rocce e acque, montagna e lago. Dove un po’ come in tutte le località turistiche, sia per i residenti che per i villeggianti, rimane assai più semplice e sicuro l’uso della bicicletta.
Laura, madrina e ciclista ufficiale della Yeti-Bike, non ha avuto nessun problema ed anche dei tratti di sterrato e piccole pendenze sono state superate agevolmente. Anche se particolare da non sottovalutare, Laura è comunque una ciclista anche nella sua Lucca.
D’altra parte la Yeti-Bike, nonostante il nome, è nata soprattutto per brevi spostamenti in città. Adattissima anche ad un eventuale utilizzo di mezzi pubblici e privati per raggiungere il luogo da dove iniziarne l’impiego. Una bicicletta simile era tra l’altro stata la protagonista della puntata-pilota “Ciclisti per Caso” nella versione progetto televisivo, girata già nel 2002 nel centro di Bologna in compagnia del “padrino” Patrizio Roversi.
Le sensazioni sono buone anche nel resto del gruppetto di italiani e nepalesi, atteso nelle prossime ore dalla prova più significativa per le strade di Kathmandu. Ma tra presenze reali o più o meno rappresentative, Marco Banchelli ci tiene comunque a far pervenire dei particolari ringraziamenti: “…sì… certo: in queste ore di vigilia vorrei salutare e ringraziare il mio caro amico Antonio Nencini, insieme allo storico Francesco Palombo… Presenti in tantissime delle mie avventure, di bicicletta e di vita, e che anche per questa impresa di civiltà cittadinasono al mio fianco!”.