Biagiotti: “Le dimostrazioni di dissenso non possono mai andare contro i cittadini e la città”

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Sara Biagiotti
TuttoSesto

Dopo il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini Saharawi, i consiglieri di Sel, Gruppo Misto e una parte di quelli del Pd hanno abbandonato l’aula facendo così mancare il numero legale per il proseguimento del Consiglio.

All’ordine del giorno del consiglio comunale vi erano, fra le altre cose, l’approvazione di una lieve diminuzione della Tari, la tassa sui rifiuti, e la discussione sul nuovo regolamento per gli alloggi a canone calmierato

Le dimostrazioni di dissenso non possono mai andare contro i cittadini e la città”. Così il sindaco di Sesto Fiorentino, Sara Biagiotti commenta lo scioglimento della seduta. “Siamo molto amareggiati – ha aggiunto – perché oggi in Consiglio dovevano essere discussi atti importanti per Sesto Fiorentino e non è stato possibile. All’ordine del giorno c’era infatti l’approvazione della tariffa Tari 2015, con una piccola riduzione della tassa, circa 100 mila euro in totale, l’1% in meno. Il primo regolamento Ers, che avrebbe così permesso l’attivazione dell’edilizia residenziale sociale con alloggi a canone calmierato a favore di quelle persone nella cosiddetta fascia grigia, con un reddito troppo alto per accedere all’edilizia popolare e troppo basso per i prezzi di mercato. All’ordine del giorno c’erano altri due importanti regolamenti su corruzione e illegalità e controllo interno, azioni per garantire ancora di più la correttezza e la trasparenza dell’amministrazione comunale. E infine la delibera che consentiva lo svolgimento del mercato di filiera corta in centro, così come richiesto da tutte le associazioni di agricoltori”, ha concluso il sindaco.

L’ex capogruppo del pd, Giulio Mariani, ha così ribattutoi: “La frattura è insanabile. La mozione è depositata dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, non ha senso discutere nulla finché non sarà votata”.

Riguardo alle polemiche scaturite in merito alla presentazione dell’atto, Mariani accusa:  “Nessuno vuole nessuna poltrona. Le avevamo e ci siamo dimessi dagli incarichi – sottolinea l’ex capogruppo – quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto perché riteniamo di avere responsabilità verso i cittadini, prima ancora che verso il Pd. Dal quale personalmente non vado via: se vogliono, mi butteranno fuori”.

STEFANO NICCOLI

 

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