Bilancio, gli interrogativi di Sinistra per Calenzano

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Come Sinistra per Calenzano siamo seriamente preoccupati per ciò che sta accadendo riguardo le fasi fondamentali della gestione amministrativa, in particolare per la messa a conoscenza e l’approvazione di uno degli atti più importanti in assoluto: il Bilancio.

 

Per la prima volta il consuntivo del 2021 viene presentato 5 mesi dopo la chiusura dell’anno, ed il bilancio preventivo dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere presentato nel mese di Giugno, cioè sei mesi dopo l’inizio del nuovo anno.

 

Ci domandiamo a cosa sia dovuto questo grave ritardo. Esistono problemi di stesura, oppure conti che non tornano? Sappiamo per certo come i revisori, nella loro ‘benevolenza’, abbiano comunque richiamato al “monitorare” sia voci come i crediti in contenzioso, di notevole entità, sia il fondo spese e rischi futuri, una frase che indica la necessità di determinare e spiegare voci non chiare. Sarebbe quindi logico e legittimo agire con la massima trasparenza, soprattutto nei confronti dei cittadini. Riscontriamo purtroppo la consueta assenza totale di un processo partecipativo, ed è anche saltata completamente la tradizionale ‘Assemblea di presentazione del bilancio’, di solito organizzata durante i mesi primaverili nei locali dei circoli: un punto di incontro importante con la cittadinanza che è venuto a mancare, come purtroppo in altre occasioni.

 

Facendo un ragionamento più esteso, ci sorgono spontanee alcune domande che, se possibile, aumentano ancor di più lo stato di apprensione che sembra essere un sentimento condiviso.

 

La ‘vicenda’ Società Autostrade. Aver scelto la liquidità al posto della messa in atto dei progetti, aver deciso, cioè, di ‘incassare soldi’ al posto di far eseguire materialmente i lavori che avrebbero portato al Parco della Carpugnane ed alla Pista Ciclabile di Carraia, è una realtà che adesso si scontra innegabilmente con il forte tasso inflattivo (ricordiamo che già la pista ciclabile richiederà una cifra di 6/8 milioni di €, a fronte di uno stanziamento di soli 3 milioni). Quali saranno le decisioni che il Comune sarà costretto a prendere per sopperire ad una sicura mancanza di capitali nella realizzazione di tali opere?

 

Non ci è chiaro quale sia stato il vantaggio di aver trasformato quasi due chilometri di strada provinciale (compreso il Ponte sul torrente Marina) in strada comunale, la cui gestione, in quanto zona ad alta percorrenza, richiede e richiederà sempre attenzione, ingenti spese, costante vigilanza. Portare la zona di rispetto da 30 a 10 metri per poter in un futuro costruire in aeree come Fibbiana (che a nostro parere devono restare allo stato attuale), comporta un prezzo molto alto in termini logistici, di manodopera, strutturali ed organizzativi. Come pensa l’Amministrazione comunale di occuparsi di tutto quanto menzionato quando esistono enormi difficoltà oggettive ad occuparsi della semplice ‘manutenzione ordinaria’ (es: marciapiedi, buche delle strade)?

 

Ci chiediamo, infine, che senso abbia pagare contemporaneamente le rate del mutuo già acceso per l’acquisto del Castello di Calenzano oltre all’oneroso affitto al proprietario della struttura, dato che risulta non essere stato ancora stipulato il relativo atto di compravendita. Una dicotomia a dir poco gravosa.

 

Questi sono alcuni degli interrogativi pesanti che necessitano di doverose risposte, se non a noi, almeno ai cittadini di Calenzano. Sarebbe anche onesto replicare adducendo reali motivazioni; la pandemia da Covid non è più una scusante, e non può esserlo neppure la presenza di ‘problematiche a livello degli uffici’, il cui buon andamento e perfetta funzionalità, ci preme sottolinearlo, è comunque responsabilità della gestione amministrativa, non è una mera appendice indipendente.

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