Brunori (Lega): “All’ombra della Coop Tower. Calze degli assessori traboccano di carbone”

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Torna a far discutere la realizzazione del centro commerciale Coop vicino al Museo Ginori a Sesto Fiorentino. Su questo argomento si esprime così Daniele Brunori, capogruppo della Lega sestese in Consiglio comunale:

Se è vero che la Befana porta carbone a chi si è comportato male, temiamo che al momento le calze dei membri della giunta Falchi trabocchino di nero combustibile fossile.

Negli ultimi giorni, infatti, sono finalmente arrivate ai consiglieri comunali i documenti sul POC (il Piano Operativo Comunale che i consiglieri di maggioranza in verità hanno a disposizione da mesi). Come gruppo Lega ci siamo messi subito al lavoro, nonostante il periodo ancora di festa.

Per quanto l’analisi dei documenti sia ancora in corso, non possiamo non dichiararci sconcertati da molte scelte dell’amministrazione e da come ai pomposi propositi non corrispondano poi, nei fatti, decisioni coerenti e soddisfacenti per i cittadini sestesi.

Si parla dell’importanza del verde e poi si elimina sistematicamente ogni fazzoletto ancora vergine per costruire (vedi Osmannoro ma anche e soprattutto la zona di Viale Ariosto/Via della Querciola, Padule e anche gli ultimi sprazzi non cementificati del centro).

Ci si riempie la bocca con la teoria dei 15 minuti (secondo la quale un cittadino dovrebbe raggiungere ogni servizio essenziale in 15 minuti a piedi) quando, per fare un esempio d’attualità, certi quartieri hanno carenza assoluta di medici di base e forse non bastano 15 minuti in macchina per trovare un dottore; o altre zone non hanno più attività commerciali, spazzate via dall’ingombrante presenza della ventina di supermercati presenti sul territorio.

E poi ci sono spazi simbolo delle sciagurate decisioni della giunta Falchi, come l’Area Ginori, in particolare l’ambito di trasformazione che riguarda la parte che si affaccia su Viale Giulio Cesare.

Nonostante gli appelli di cittadini, categorie e comitati e nonostante – verrebbe da dire – il senso logico, si prevedono sull’area 5.000 mq di cementificazione, con 3.000 mq di residenziale con altezza prevista di 20 metri (praticamente palazzi di 6 piani! L’altezza più elevata tra i nuovi insediamenti, nemmeno in periferia si costruisce così in alto ormai) e altri 2.000 mq di media superficie commerciale.

In un’area che dovrà già sopportare l’ennesimo centro commerciale, ci sembra davvero incomprensibile includere un così impattante insediamento residenziale ed un così grande polo commerciale.

Da un lato si stringe ancor di più in una morsa mortale l’ancora chiuso Museo Ginori (a proposito, ma quando aprirà?), dall’altra si sferra il colpo di grazia al già agonizzante tessuto del piccolo dettaglio che a Sesto soffre di una crisi ormai cronica, cui le ultime amministrazioni non hanno saputo porre rimedio.

Comprendiamo che Unicoop abbia prodotto un investimento importante e decisivo durante il momento acuto della crisi della Manifattura Ginori, ma questo non può essere una giustificazione per la deturpazione definitiva di un’area, per i danni irreparabili al piccolo commercio locale e per la penalizzazione di un museo che ha già raccolto svariati milioni dei contribuenti.

Da parte nostra garantiamo ai cittadini che faremo sentire la loro voce a partire dalla prossima Commissione Urbanistica del 9 gennaio e che daremo battaglia dentro e fuori il Consiglio Comunale.

Non possiamo accettare decisioni come quella sull’Area Ginori e le sue mega-costruzione che di buono avrebbe solo di fornire ombra ai turisti che (un giorno, si spera) andranno a visitare il Museo Ginori.

All’ombra della “Coop Tower”.

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