Brunori (Lega): “Tornata elettorale disastrosa ma…”

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SESTO AI TEMPI DEL FALCHISMO

Le elezioni regionali consegnano un risultato inequivocabile: per la Lega è stata una tornata elettorale disastrosa, in Toscana, a Sesto Fiorentino e in generale in tutto il territorio. È doveroso riconoscerlo con onestà e con spirito autocritico.

Detto questo, mi preme però ringraziare e fare i complimenti ai nostri candidati — in particolare Roberto Abate e Letizia Marchese, che la nostra sezione ha convintamente sostenuto. A loro va il merito di aver raccolto oltre il 90% di tutte le preferenze ottenute dalla Lega, di cui circa la metà proprio a Sesto, a conferma dell’ottimo lavoro svolto dal gruppo locale in questi anni.

Certo, il partito oggi non “tira” più. E ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, a partire dal sottoscritto, che farà le opportune riflessioni anche riguardo a una guida regionale deleteria, che ha fallito non solo nel risultato, ma — forse ancor di più — nell’approccio, nei temi e nei toni.
Già dall’inizio della campagna non avevo condiviso certe impostazioni, ed è per questo che avevo scelto di non candidarmi e di prendere le distanze da alcune uscite improvvide.

Non tutto, però, è da buttare.
Il risultato dei nostri candidati locali è più che positivo, e il centrodestra nel suo complesso mantiene i voti di cinque anni fa, con una semplice ridistribuzione interna che favorisce Fratelli d’Italia.

Il dato politico più interessante, tuttavia, è un altro: Sesto Fiorentino è ormai un caso unico in Toscana e in Italia, un’isola della sinistra radicale, con il 37% ad Alleanza Verdi e Sinistra.
Un risultato che si spiega chiaramente con il successo personale del sindaco Lorenzo Falchi, capace di ipnotizzare politicamente la città e di farsi premiare nonostante tutto.
Nonostante lasci il Comune prima della fine del mandato.
Nonostante sostenga un governatore da sempre favorevole alla nuova pista di Peretola.
Nonostante sia alleato con chi vuole quotare in borsa la multiutility,
E soprattutto nonostante lasci una città sempre più spenta, priva di vitalità e meno sicura.

Eppure, nulla di tutto questo pare aver scalfito l’aura di consenso che lo circonda.
Siamo in pieno “falchismo”, anzi, al suo apice.

Ma ogni ciclo politico ha un inizio e una fine. E ora che il sindaco si prepara a lasciare, il centrosinistra non appare così solido: in AVS non si intravedono delfini credibili, e il PD locale ha mostrato una sconcertante debolezza.

In questo contesto, senza il lider maximo e con una probabile lotta interna per la successione, le forze alternative possono finalmente trovare spazio — magari anche pescando nel partito più grande di tutti: quello degli astenuti.

È tempo che chi vuole costruire una vera alternativa si metta subito al lavoro.
in primavera si voterà per le comunali, e lo spazio c’è.
Vedremo se ci sarà anche la volontà e la forza per costruire, finalmente, un soggetto politico credibile e aperto, capace di andare oltre gli schemi e di parlare davvero ai sestesi.

Daniele Brunori Capogruppo Lega Salvini premier

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