La storia del Progetto Oltre l’Ostacolo comincia nel 1995. Alle origini di questa storia c’è un pugno di amici, accomunati dalla passione per la montagna e la natura. Alcuni di loro sono provetti scalatori, altri gaudenti escursionisti della domenica. Tutti, indistintamente, sanno apprezzare le semplici ma profonde gioie che regalano il sentiero che si inoltra nel bosco silenzioso, lo scorcio mozzafiato sul fondovalle, la sudata conquista della vetta. Nel loro cuore alberga il desiderio folle di condividere tali emozioni insieme a ragazzi disabili, con i quali alcuni di essi hanno già stretto legami di amicizia. Grazie al coinvolgente entusiasmo di Nicola Galeazzo, Istruttore di Alpinismo della sezione di Sesto Fiorentino, nella loro mente il desiderio si trasforma in progetto: organizzare un tipo di escursionismo aperto anche a persone non autonome sia dal punto di vista motorio sia mentale, generalmente escluse dalla frequentazione dell’ambiente montano. Si decidono gli obiettivi, le priorità, le risorse; si prendono contatti, si fissano riunioni, si organizzano sopralluoghi.
Con lo sguardo rivolto a esperienze scandinave, ma con i piedi ben saldi in un casolare del Chianti, in una stagione di entusiasmi irripetibili, prende forma lentamente un’esperienza un po’ atipica, che al nordico rigore in stile CAI unisce un calore mediterraneo, fatto di allegre schitarrate, chiassose risate e vino a volontà. Ed è intorno a quella chitarra che l’originario pugno di amici – alpinisti e semplici amanti della montagna – si allarga, e le prime escursioni prendono il via anche grazie alla collaborazione con Associazioni impegnate sul territorio nel campo del volontariato sociale e nell’assistenza e integrazione della disabilità.
L’esperimento ha subito successo, ma nell’estate del 1997 conosce un’improvvisa, dolorosa, cesura: Nicola perde la vita, insieme a Matteo e Walter, sull’Aguille du Midi, nel massiccio del Monte Bianco.
È difficile riprendere il cammino, ma è doveroso continuare anche per chi non c’è più. Massimo e Fabrizio raccolgono il testimone e, con l’aiuto di vecchi e nuovi amici, la “strana banda” si rimette in moto e ancora oggi viaggia a pieni giri senza alcuna intenzione di fermarsi, dopo 25 anni e quasi 150 escursioni: 6 ogni anno, che fanno organicamente parte del programma sezionale.
I luoghi raggiunti sono stati gli angoli più disparati della Toscana, con qualche rara “puntata” nelle regioni limitrofe (Emilia Romagna, Umbria). In primo luogo la montagna ovviamente, dal Mugello all’Abetone; quindi le colline del Chianti, le zone costiere da nord a sud fino alla Maremma, le aree naturali protette, grandi e piccole. Senza rimanere insensibili al fascino della storia: quella antica (i misteri etruschi di Populonia e Baratti), quella medievale e moderna, quella contemporanea (la Linea Gotica), mescolandosi con i frequentatori delle ciclabili, con i visitatori di musei e, immancabilmente, con i frequentatori delle più buone gelaterie! Sempre pronti a percorrere molti chilometri e ad affrontare qualche ora di pulmino, ma anche capaci di godere dei bellissimi paesaggi dietro casa, come quelli che si ammirano dal “nostrano” Monte Morello.
Per tutti l’appuntamento mensile con la “gita d’icCai” ha acquistato col tempo sempre più il sapore di una serena rimpatriata, di uno spensierato ritrovo in famiglia, di una gioiosa occasione per scarpinare, guadare, fotografare, raccontare, sorridere, ascoltare le guide d’occasione, incrociando occhi stupiti di trovare una così strana “compagnia di ventura” nei posti più impensati.
Oltre l’Ostacolo si caratterizza soprattutto come luogo di incontro: persone che hanno alle spalle percorsi molto diversi ma con il piacere di ritrovarsi perché hanno in comune valori, convinzioni, passioni. Un gruppo non chiuso, ma aperto all’incontro, alla conoscenza, allo scambio, alla condivisione: è così che diventano compagni di viaggio, per un giorno, l’addestratore di cavalli secondo le tecniche dei Nativi d’America, il fisioterapista svizzero che cura i bambini con le erbe del bosco, il bravo forestale, l’appassionato di archeologia, l’inanellatore di uccelli, l’amministratore del piccolo Comune, l’astronomo dilettante…
Dal punto di vista della collaborazione intersezionale, il Progetto opera in contatto con la Sezione di Firenze, che svolge un’attività parallela di supporto ai terapeuti della ASL che lavorano seguendo i principi della Montagna Terapia. Dal 2015 una delle uscite annuali viene organizzata insieme al CAI di Firenze su percorsi adatti a ogni tipologia di disagio sia fisico sia mentale.
L’idea di “accessibilità” in questi venticinque anni è fortunatamente molto cambiata, ma talvolta fatica ancora ad affermarsi nel sentire comune. Nel suo piccolo, gli amici di Oltre l’Ostacolo sono convinti che il proprio andare a zonzo sia necessario e possa contribuire a cambiare le cose.
Che non li abbandonino l’entusiasmo, lo slancio verso il prossimo e l’amore per la natura.
Massimo Polignano – Fabrizio Tinti CAI Sesto Fiorentino