CAI Sesto: il ricordo di Matteo Pacetti, Nicola Galeazzo e Walter Baglivi a 20 anni dalla morte

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Cai foto d'epoca

Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Matteo Pacetti, Nicola Galeazzo e Walter Baglivi, i tre alpinisti del CAI di Sesto Fiorentino, morti durante un’ascesa sul Monte Bianco.

Stefano Rolle, editore di Apice Libri, ha raccolto le testimonianze apparse sul periodico sezionale “Il Rompistinchi, di cui all’epoca era direttore:

Al di là di ogni considerazione sull’Alpinismo, la sua utilità, il suo fine, siamo intimamente convinti che i valori nati dal comune superamento delle difficoltà, dal mutuo assistersi, sono valori socialmente utili e formativi. Di questi valori sono stati testimoni Nicola,Walter e Matteo: nel lavoro, nella famiglia, nello studio.

Walter era un punto di riferimento. Un punto di riferimento per la serietà e l’intelligenza delle scelte, la capacità di mediazione, la coerenza e l’impegno. Ricordiamo il compagno di tante ascensioni in cui ha dimostrato abilità e decisione. Con lui abbiamo perso la calma dei forti, il senso del dovere, il rispetto degli altri.

Di Nicola abbiamo conosciuto la forte personalità, la sua capacità di trascinare, di organizzare. In concreto era colui che realizzava, con una determinazione fuori dal comune, gli obiettivi che si proponeva, un lottatore che si gettava a petto nudo sui problemi, che analizzava e risolveva con razionalità ed applicazione. E ricordiamo pure l’altro Nicola, quello umanissimo dell’aiuto ai disabili e dell’impegno sindacale. Ha dato molto a tutti, da tutti sarà sempre compianto.

Matteo l’abbiamo conosciuto ancora adolescente, visto crescere e maturare. Di lui abbiamo subito apprezzato la personalità forte e cordiale, la consapevolezza delle proprie capacità, la smisurata voglia di conoscere e vivere. Vivere la montagna in quel suo aspetto che più lo affascinava: le grandi pareti glaciali, le esili creste nevose, il mordere dei ramponi, il ritmico penetrare della piccozza. Quante, quante pagine bianche restano ancora da scrivere! E le avremmo sicuramente scritte, Matteo. Ci saremmo sicuramente sentiti sazi e soddisfatti solo alla fine della prossima salita.

Matteo, Nicola, Walter, ricordatevi di noi che restiamo; restituiteci il coraggio, proteggete la nostra debolezza, donateci una ragione, un conforto per colmare il dolore ed il vuoto profondo che avete aperto nei nostri cuori”.

Tre stelle alpine

Sulla difficile vetta
il candore della neve
non era uguale
a quello delle vostre anime.
Voi che tanto l’amavate
volevate solo accarezzarla,
forse non ha capito il vostro gesto.
Nei giorni che verranno
tra quelle rocce imbiancate
nasceranno tre stelle alpine.
Sarà il profumato ricordo
di tre meravigliosi figli d’Italia.
Tutti e tre vi bacio fortemente.
Tutti e tre vi ricorderò
nelle mie preghiere.
Voglia il Signore accogliervi
tra le sue amorevoli braccia.

Ti ho conosciuto
quando eri ancora ragazzo.
Ricordo il tuo talento per lo studio
e la mitezza del tuo carattere.
Ora, col pianto in gola,
ti dico addio caro Nicola.
Addio cari ragazzi.

Con tanto amore,
Paolo Salvatore

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