Calenzano, D’Elia (FdI): “Mozione per avviare iniziative a favore dei minori in affido”

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D'Elia - Fratelli d'Italia

Il 3 ottobre in consiglio comunale si discuterà una mozione per avviare iniziative a favore dei minori dati in affido e per scongiurare illeciti di diversa natura.

Quanto accaduto a Bibbiano dopo una inchiesta avviata già nel 2018 dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, denominata “Angeli e Demoni”, volta a indagare il funzionamento dei servizi sociali della Val D’Enza, in merito agli affidi illeciti di bambini, che come riportato dalla stampa, evidenzia accuse mosse a carico dei responsabili dei Servizi predetti sarebbero relative a falsificazione di atti e relazioni relative alla condizione di minorenni all’interno delle loro famiglie di origine, allo scopo di allontanare i bambini stessi dalle proprie famiglie affidandoli ad amici e conoscenti compiacenti a fronte della corresponsione del contributo mensile alle famiglie affidatarie non può lasciarci indifferenti .

Tale modus operandi nasceva sopratutto dall’attuale sistema di affido dei minori che  presenta evidenti criticità, soprattutto tenendo conto dell’eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali, dei conflitti di interessi attribuibili a operatori del settore e la mancanza di adeguati ed efficienti strumenti di controllo sull’affidabilità dei soggetti affidatari e sugli standard qualitativi e di servizio delle comunità ospitanti.

Allora ho deciso di chiedere con una mozione una serie di impegni al sindaco.

In particolare chiederò che

 

  1. Si Attivi presso gli Uffici competenti al fine di conoscere con cadenza annuale, secondo criteri uniformi sul territorio nazionale ed attraverso un puntuale monitoraggio, il numero dei minori fuori famiglia, seguiti dai servizi sociali;
  2. Di attivarsi presso i Servizi Sociali al fine di istituire una procedura formale ed omogenea basata sulla collaborazione tra servizio pubblico e le organizzazioni del privato sociale delegate per la gestione dell’affido, per un rispetto degli standard di qualità;
  3. A garantire l’assenza del conflitto di interesse tra le diverse professionalità del servizio pubblico e del privato sociale coinvolte nei procedimenti di affido anche mediante l’individuazione di strumenti regolamentari e ordinamentali che ne escludano il conflitto dello stesso;
  4. A provvedere all’implementazione del personale impiegato negli Uffici dei Servizi Sociali preposti all’affido dei minori, in considerazione dell’importanza e delicatezza del lavoro svolto nei confronti di soggetti fragili;
  5. Ad attivarsi presso il Governo affinché venga promossa la revisione della norma che istituisce il difensore del minore, attualmente previsto solo nei procedimenti di adottabilità, anticipando il momento della sua nomina obbligatoria a quello precedente l’assunzione di ogni provvedimento ex art. 330 e seguenti del codice civile, avendo cura che siano specificate con apposite linee guida il momento e ogni altro elemento necessario ai fini della nomina dell’avvocato del minore, quale soggetto che lo accompagnerà in tutto il percorso giudiziale;
  6. A garantire che, nel caso di famiglie indigenti, sia assicurata l’applicazione della legge 4 maggio 1983, n. 184, che stabilisce che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la responsabilità genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia, e che a tal fine, sono disposti interventi di sostegno e di aiuto a favore della famiglia, affinché in tali casi non si ricorra mai all’affido ma sia, invece, sempre assicurato il sostegno economico dei genitori naturali;

 

  1. Ad adottare iniziative volte a garantire la temporaneità dell’affidamento, con l’abolizione della prassi dell’affido disposto, di regola, a tempo indeterminato, garantendo così che il termine di ragionevole durata dell’affidamento, già oggi previsto per legge in ventiquattro mesi prorogabili, sia prorogato solo in base a precise motivazioni, in base ad un progetto determinato nello specifico interesse del minore per cui è richiesto e, comunque, per un tempo massimo di ulteriori dodici mesi.

Americo D’Elia, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Calenzano

 

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