Calenzano, mozione sulle centraline: la posizione del sindaco Biagioli

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“Per avere un quadro reale della qualità dell’aria nella Piana viene utilizzato un metodo scientifico codificato e verificato dagli enti competenti. Non si può certo pensare di avere dati reali basandosi sui moti di pancia del politico di turno”. È la posizione del Sindaco Alessio Biagioli in merito alla mozione del M5S, che verrà presentata al prossimo consiglio comunale, nella quale si chiede l’installazione di una centralina a Calenzano.

“Se Arpat ritiene necessaria una centralina a Calenzano, oppure al confine con Sesto o Campi – ha spiegato il Sindaco – non abbiamo niente in contrario. È chiaro che questa dovrà essere inserita in un luogo ritenuto rappresentativo, in base alle regole scientifiche seguite dall’agenzia e non in un punto definito da un consigliere comunale né da un singolo cittadino”. Per misurare la qualità dell’aria infatti Arpat utilizza un modello matematico su rete regionale, che calcola la media tra centraline poste in punti strategici, in base alle varie tipologie: traffico, industrie, parchi e giardini. In questo modo si riesce ad avere un quadro veritiero su un’area omogenea.

Le norme inoltre prevedono controlli periodici delle emissioni di determinati impianti, come per esempio il cogeneratore a biomasse, per il quale si hanno emissioni di polveri totali molto al di sotto del limite previsto dalla normativa italiana.

“Negli ultimi giorni i consiglieri di opposizione hanno parlato del cogeneratore come se fosse la principale fonte di inquinamento a Calenzano – ha spiegato il Sindaco – Dichiarazioni fatte senza prima informarsi né conoscere l’impianto. Basta guardare i controlli degli ultimi sei mesi, nei quali si parla di 2 o 3 mg/Nm3 di polveri emesse, fino ad un massimo di 11, contro i 20 previsti dai limiti di legge. Un impianto quindi che brucia legna vergine, al pari di camini e stufe, ma che grazie ai filtri riesce ad abbattere fortemente le emissioni e che ha permesso lo spegnimento di 700 caldaie a metano”.

Il cogeneratore è stata una delle misure ambientali messe in atto dalle Amministrazioni di Calenzano, insieme agli incentivi per il rinnovo delle auto, l’obbligo di centralizzare le caldaie sopra le quattro unità abitative, le politiche incentivanti per l’energia rinnovabile, la limitazione degli abbruciamenti liberi nei periodi di maggiore concentrazione di pm10 e dell’uso di impianti domestici a legna o pellet dove c’è la rete a metano. “La politica ambientale a Calenzano è nata molti anni fa – ha concluso il Sindaco – con misure che spesso sono state all’avanguardia e che hanno fatto da apripista per altri Comuni”.

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