“Un fiume di tasse locali, introduzione dei parcheggi a pagamento, bassa capacità a riscuotere le entrate e nuovo ricorso all’indebitamento. Insomma, il bilancio di previsione approvato nei giorni scorsi con il voto contrario di Forza Italia, si presenta debole, fragile e di corto respiro“. Così si esprime Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che aggiunge: “La tassazione locale si mantiene ancora un volta letteralmente alle stelle, le aliquote per i tributi locali sono oramai da anni ai massimi di legge e dal DUP, il Documento Unico di Programmazione economica, si evince come ogni cittadino a Campi Bisenzio nel 2020 pagherà in media 711 euro contro i 678 dell’anno scorso e i 541 euro nel 2012. Insomma da quando c’é il Sindaco Fossi alla guida di Campi le tasse sono schizzate in alto e continuano a restare gravemente esose, mentre i servizi non sono affatto migliorati.
Per ciò che riguarda l’Imu, la Giunta Fossi ha confermato l’aliquota base dell’1,06 quando la normativa vigente prevede una aliquota base dello 0,76 che i Comuni possono modificare in aumento o in diminuzione sino a 0,3 punti percentuali. Non riuscendo a trovare altre soluzioni dal “più tasse per tutti”, l’amministrazione Fossi ha mantenuto la folle aliquota dello 1,06 che ci colloca al vertice della graduatoria dei Comuni con l’Imu più alta se confrontiamo Campi con gli altri Comuni della Piana Fiorentina.
Per ciò che riguarda la Tasi, invece, è stata confermata l’aliquota del 2,5 per mille per i fabbricati, non soggetti a Imu, costruiti dall’impresa costruttrice e rimasti poi invenduti. Stante l’impossibilità di aumentare le aliquote (già ai massimi di legge) l’amministrazione comunale ha aumentato nuovamente anche la tassa sulla pubblicità prevedendo addirittura per le superfici superiori al metro quadrato l’incremento del 50% delle tariffe e dei diritti, mentre le tariffa da applicare per le località comprese nella categoria speciale è pari al 150% rispetto alla categoria normale.
Non solo, i conti del bilancio si fanno quadrare anche grazie ad un inasprimento forsennato delle lotta all’evasione fiscale. Una lotta giusta, certo, che noi sosteniamo a patto che non si traduca in una vergognosa caccia alla streghe, come già accaduto in passato multando a ripetizione quegli esercenti che avevano apposto dei semplici adesivi pubblicitari sulle proprie vetrine. Secondo quanto scritto in bilancio, l’amministrazione si propone di recuperare ben 250.000 euro dall’imposta pubblicità e 90.000 dalla Tosap. Il rischio, dunque, è che siano messi in atto controllo asfissianti sui commercianti più deboli.
Dalla lettura emerge altresì come continui ad evidenziarsi una cattivissima capacità di riscossione; dagli ultimi dati a nostra disposizione (consuntivo 2018), infatti, a fronte di un accertamento di 2,5 milioni di euro, il residuo da incassare è di oltre 1,99 milioni di euro. Un fatto inaccettabile che dimostra come l’ente non sia in grado di mettere in atto gli adempimenti adeguati per garantire una riscossione adeguata. La bassa capacità di riscossione è evidenziata anche dalla tabella delle entrate tributarie, quest’anno su 33 milioni accertati, ne siano stati riscossi appena 24,8 milioni: mancano all’appello, dunque, ben 8,6 milioni. Al riguardo si spera che con la nuova previsione normativa contenuta nella finanziaria 2020 con il c.d. accertamento esecutivo il Comune sappia introitare meglio. D’ora in poi, infatti, trascorsi 120 giorni dall’atto di accertamento lo stesso sarà direttamente esecutivo.
Inoltre, altri introiti arriveranno anche dall’installazione di nuovi parchimetri (circa 104.000 euro a fronte di una spesa per l’installazione e manutenzione di Euro 35000). Questa idea malsana darà la vera e propria mazzata finale al commercio locale e per questo abbiamo già presentato una mozione per chiedere di modificare il bilancio ed evitare l’introduzione dei parchimetri.
Forza Italia è dunque preoccupata per la tenuta dell’equilibrio di bilancio generale che viene garantito solo con oltre 1,7 milioni di euro derivanti da lotta all’evasione (una cifra difficilmente raggiungibile nella realtà) e da oltre 841mila euro da permessi a costruire, cioè da entrare di natura non ripetibile, che per una sana gestione finanziare non dovrebbero essere utilizzati per finanziare spesa corrente.
Sulla Tari il piano finanziario di Alia – conclude Gandola – non è ancora pronto, ma diciamo già da ora che dopo gli aumenti già previsti l’anno scorso a fronte di un servizio sempre più insoddisfacente e con continui e quotidiani ritardi nel ritiro del porta a porta, non accetteremo alcun aumento. Sarà questa un’altra nostra battaglia nell’interesse dei cittadini che non meritano di essere considerati solo dei bancomat“.