Carovani: la Casa di Comunità per migliorare la qualità della vita anche dei meno giovani

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Negli ultimi 50 anni l’invecchiamento della popolazione italiana è stato uno dei più rapidi tra i paesi maggiormente sviluppati: al 1° gennaio 2023 gli ultra 65enni superavano i 14 milioni, e costituivano il 24,1% della popolazione totale (dati Istat).

L’aumento della longevità è la chiara testimonianza di un miglioramento delle condizioni di vita e dei progressi della medicina, che devono però essere supportati da opportuni interventi di politica sanitaria mirati a tutelare l’assistenza e il benessere degli anziani, tenendo in considerazione l’evoluzione del concetto stesso di invecchiamento.

Lo stato di salute dell’anziano non è più identificato infatti con la ridotta presenza di malattia, ma con il mantenimento di un ottimale equilibrio psicofisico e relazionale, che si traduce nel garantire autosufficienza e qualità della vita, favorendo l’accesso ai servizi e l’integrazione nei propri contesti sociali.

Gli anziani sono indubbiamente una risorsa preziosa per la nostra comunità: corrispondono alla memoria storica del nostro territorio, a una riserva di energie, competenze ed esperienze a disposizione di tutti.

Il nostro impegno vuole essere perciò costruire una società più inclusiva e solidale, che non solo salvaguardi i diritti degli anziani e fornisca assistenza alla fascia di popolazione maggiormente fragile, ma che promuova anche la partecipazione attiva alla vita collettiva e culturale, coinvolgendo e sostenendo sia le attività di volontariato, così fondamentali in contesti di pubblica utilità (Piedibus, Accompagnamento trasporto scolastico), sia la preziosa rete associativa del territorio nelle sue molteplici formule, come ad esempio il Centro di socializzazione di Piazza De André, la Casa Vacanze ‘Le Gorette’, l’iniziativa ‘A Pranzo Insieme’.

Il diritto alla salute dei soggetti anziani, e ovviamente di ogni cittadino appartenente alla comunità, dipende però fortemente dalla mirata presenza di adeguati ed efficienti servizi sanitari, la cui operatività in ambito locale rappresenta uno strumento essenziale di prevenzione e presidio di cura vicino alle persone.

Per quanto concerne il nostro territorio, riteniamo necessario un forte ampliamento del ruolo della ormai prossima Casa della Comunità, nella quale devono coesistere e collaborare medicina di base, diagnostica di primo livello, e prestazioni specialistiche pubbliche.

Le Case della Comunità, infatti, grazie alla loro natura multiprofessionale e multidisciplinare, possono contribuire ad ottimizzare la gestione dei casi cronici complessi, evitando così di congestionare strutture come i Pronto Soccorso.

Possono inoltre offrire un’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da più patologie, che necessitano di un approccio integrato da parte di diversi professionisti sanitari.

In questo modo si può intervenire per migliorare la qualità della vita degli individui con malattie croniche, per ridurre significativamente i ricoveri ospedalieri, e per prevenire eventuali complicanze, rispondendo concretamente a urgenze gestibili su un piano territoriale.

Ufficio stampa Coalizione Civica Progressista

 

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