In questi giorni stiamo assistendo a una sempre più crescente preoccupazione in merito alla NON realizzazione dell’inceneritore di Firenze. Ma di cosa si preoccupa esattamente il sindaco di Firenze e presidente della Citta Metropolitana?
In attesa della sentenza del Consiglio di Stato abbiamo voluto applicare una nuova incredibile tecnologia (la VAR) ad alcune frasi uscite in questi giorni sui quotidiani locali.
DICHIARAZIONE NUMERO 1: “Questo è un impianto già autorizzato dal Ministero dell’Ambiente”
ESITO VAR: FALSO!!!
L’impianto era stato autorizzato dalla Città Metropolitana di Firenze presieduta dallo stesso Dario Nardella; tale autorizzazione è stata annullata dal Tar Toscana. Il Ministero dell’Ambiente presieduto dal ministro Galletti, bolognese come il gruppo Hera multiutility socia con Quadrifoglio in Qthermo nell’affare inceneritore, ha parallelamente emanato un decreto per prevedere in Italia 12 nuovi inceneritori in cui veniva ricompreso anche l’inceneritore di Firenze. Sulla legittimità di tale decreto hanno fatto ricorso alcune associazioni ambientaliste anche con il nostro sostegno.
DICHIARAZIONE NUMERO 2: “Ministero dell’Ambiente che oltretutto ha concesso 80 milioni di incentivi”
ESITO VAR: FALSO!!!
Il Ministero dell’Ambiente non ha concesso nulla. Forse Nardella si riferisce agli 80 milioni che dovevano essere finanziati dalla Banca Europea degli Investimenti? O forse si riferisce agli incentivi alle fonti rinnovabili, pagati nelle bollette elettriche dai cittadini per sostenere impianti eolici e fotovoltaici e di cui ancora beneficiano gli inceneritori?
DICHIARAZIONE NUMERO 3: “C’e’ poi un privato, ossia il Gruppo Hera che ha fatto grossi investimenti. Chi restituisce tutti questi soldi? Li mettiamo a carico dei cittadini?”
ESITO VAR: VERO!!!
Nella consueta logica di privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite i costi vengono posti a carico dei cittadini, e anzi forse sono già stati sostenuti con il pagamento della TARI degli anni passati. Abbiamo chiesto a dicembre 2017 a tutti i Comuni di Ato Toscana Centro, compreso Firenze, di mostrarci lo “scontrino” dei costi sostenuti da Hera ma ancora non ci è stato mostrato nulla
D’altronde il Comune di Firenze con il sindaco Nardella per tramite della partecipata Quadrifoglio e dell’Ato Toscana Centro presieduta dall’ assessore Bettini aveva già convenuto di mettere a carico dei cittadini eventuali future perdite dell’inceneritore: con la firma della Convenzione Ato-Quadrifoglio-Qthermo di ottobre 2016 si rassicuravano proprio gli investitori stabilendo di far pagare ai cittadini la possibile riduzione di rifiuti da bruciare e la possibile eliminazione di incentivi all’incenerimento.
CONCLUSIONI: In campo ci sembrano essere solo gli interessi delle societa’ nell’affare “grande opera inceneritore”. Alla politica e agli amministratori diciamo di comunciare a giocare la partita dalla parte dei cittadini che stanno già pagando l’inefficienza del sistema di gestione dei rifiuti.
Mamme No Inceneritore ONLUS