Vi abbiamo riportato il comunicato stampa della coalizione Insieme-Per Sesto Bene Comune sulla risposta ricevuta da Arpat in merito agli odori provenienti dall’impianto di compostaggio a Case Passerini (LEGGI QUI). Di seguito la nota dell’assessore all’ambiente del Comune di Sesto Fiorentino, Silvia Bicchi:
“Il tema della salute è serio e non ammette approcci superficiali o allarmistici, in cui si confondono le cause con gli effetti e i ruoli istituzionali al solo scopo di creare un po’ di sensazionalismo.
Il cattivo odore proveniente da Case Passerini ha rappresentato un problema per buona parte del mese di agosto e, anche in seguito alle tante segnalazioni dei cittadini, abbiamo chiesto a più riprese all’azienda di intervenire e di comunicare quale ne fosse la causa. Da Alia abbiamo ricevuto diverse risposte, l’ultima delle quali oggi, in cui il problema veniva collegato con le condizioni climatiche eccezionali, escludendo malfunzionamenti. La mitigazione delle emissioni con essenze odorose, soluzione adottata dal gestore, si è rivelata insufficiente, tanto da indurci ulteriori sollecitazioni.
Rispondendo ai cittadini che ne avevano chiesto l’intervento, Arpat ha confermato l’assenza di conseguenze sulla salute: “Quanto emesso dall’impianto – si legge nella nota richiamata anche da alcune forze di opposizione – è associato al processo di stabilizzazione della frazione organica del rifiuto urbano che non determina la formazione di sostanze di provata tossicità acuta o cronica”. Questo è un punto di fondamentale importanza, omesso, evidentemente, da chi, pur di suscitare un po’ di clamore e attaccare strumentalmente l’Amministrazione, preferisce richiamare stralci della lettera evitando di citare alcuni passaggi fondamentali per comprenderne il senso.
Nella stessa comunicazione, Arpat collega anche l’acuirsi del fenomeno con le temperature eccezionalmente alte associate all’assenza del vento. Questo, tuttavia, non solleva Alia dalle proprie responsabilità, soprattutto alla luce dei controlli effettuati da Arpat e di nuovo richiamati sulla stampa da alcune forze dell’opposizione. Sull’esito di questi sarebbe stato opportuno avere contezza, magari ricorrendo agli strumenti e alle prerogative proprie dei consiglieri comunali, prima di lanciare allarmi privi di fondamento per la salute, e non dopo.
Nella nota con cui Arpat comunica l’esito dei controlli alla Regione, inviata per conoscenza anche al nostro Comune il 1 settembre, viene confermata l’assenza di evidenze riguardanti malfunzionamenti dell’impianto, ma vengono anche rilevate alcune inottemperanze legate alla mancata chiusura dei locali di lavorazione. Ne consegue che, col venir meno della depressione all’interno, sia avvenuta e stia avvenendo una maggiore dispersione degli odori, che, sempre secondo l’Ente regionale, è all’origine dello sgradevole fenomeno di queste settimane, estremamente fastidioso, ma non dannoso per la salute.
Da parte nostra, pur essendo in capo alla Regione il compito di emanare gli atti conseguenti, abbiamo ribadito ad Alia l’assoluta necessità di un intervento tempestivo e risolutivo, oltre che obbligatorio per poter proseguire con l’attività dell’impianto“.