L’Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze ha deciso di ridurre il numero della classi prime della scuola media Cavalcanti di Sesto Fiorentino.
La diminuzione, da otto a sette, comporta necessariamente l’aumento del numero degli alunni per classe. Si passerà da 21 a 27 creando problemi di sovraffollamento.
Da questo nasce la protesta dei genitori del Consiglio di Istituto di tutto il Comprensivo Gino Strada che, a inizio maggio, hanno inviato una lettera di protesta a cui non hanno ancora ricevuto risposta.
Di seguito il testo della lettera indirizzata ai dirigenti delle istituzioni scolastiche:
“Siamo i genitori del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo “Gino Strada” di Sesto Fiorentino. Vorremmo esternarVi le nostre forti preoccupazioni e la nostra netta contrarietà in merito all’intento dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze di ridurre il numero delle classi prime della Scuola Media Cavalcanti con il conseguente grande aumento del numero di alunni per classe, che potrebbero arrivare fino a 27 (ventisette!).
Questo ci sembra profondamente sbagliato per le seguenti ragioni:
- È ormai chiaro che un basso numero di alunni per classe è un elemento di fondamentale importanza per garantire livelli di istruzione e di educazione di buon livello, con particolare riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali. E’ purtroppo facile prevedere che classi prime anche di 27 alunni – come si avrebbero – comporterebbe un netto peggioramento delle attività didattiche ed educative per tutti gli studenti, soprattutto per quelli più fragili.
- La pandemia Covid-19 che ha caratterizzato questi ultimi anni ha determinato un netto aumento di situazioni – certificate o meno – di disagi psicologici, comportamenti aggressivi e altre criticità soprattutto tra gli adolescenti. Tale evidenza può essere affrontata solo in classi con un basso numero di alunni: certamente non in “classi pollaio” che raggiungono quasi i 30 studenti! Inoltre: la stessa pandemia, dalla quale ancora purtroppo non siamo usciti, ci costringe a tenere un distanziamento e a evitare ogni tipo di assembramento. La Vostra decisione ci sembra quindi in aperta contraddizione con l’esigenza di contrastare la diffusione del virus Covid-19.
- La normativa sulla formazione delle classi prime (DPR 81/2009) ne consente la formazione con almeno 18 alunni. In caso di conferma della prima che intendete tagliare la numerosità sarebbe pari o superiore ai 20 alunni per classe: non è pertanto necessaria alcuna deroga, ma solo l’attuazione di quanto già previsto.
- Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede esplicitamente “[…] la riduzione del numero degli alunni per classe […]” (riforma 1.3 pag. 185) anche prevedendo che la copertura finanziaria sia data “[…] dagli effetti della denatalità […]” (Ministero Istruzione – Attuazione delle Misure del PNRR, Dicembre 2021). Pertanto, non si chiede altro che dar seguito a quanto già deliberato e finanziato con il PNRR.
- La formazione di classi sovraffollate va contro le linee programmatiche più volte ribadite dal Ministro Bianchi, che chiama l’intera “comunità educante” a supportare gli studenti e a garantire loro il diritto ad uno studio di qualità, tutelando le fragilità, risolvendo le criticità e riducendo la dispersione. In altre parole, pare davvero difficile vedere attuata, con quasi 30 alunni per classe, quella “scuola affettuosa” voluta dal Ministro di cui tanto c’è bisogno.
Siamo fortemente convinti che un’istruzione di qualità sia un elemento fondamentale per il benessere individuale e per quello dell’intera società. Vale purtroppo anche l’opposto, come testimoniato dal problema della dispersione scolastica, di quello dei crescenti bisogni educativi speciali e, purtroppo, anche dai troppi episodi di comportamenti negativi che sempre più spesso ci troviamo ad apprendere dai media.
La scuola può fare molto per i ragazzi di oggi e per gli adulti di domani … dobbiamo però metterla nelle condizioni migliori per farlo. Dopo anni di pandemia e di crisi economica, di sacrifici e rinunce, di annunci di riforme per costruire un domani migliore, crediamo sia venuto il momento di cambiare abbandonando un criterio esclusivamente “ragionieristico” di formazione delle classi, capace di considerare la spesa per l’istruzione solo un costo e non un investimento in grado di generare in futuro maggior benessere. Crediamo invece sia necessario abbracciare un metodo che consideri realmente le sempre più complesse esigenze degli studenti. Vi chiediamo quindi di prevedere un basso numero di alunni per classe per il prossimo anno scolastico e per tutti quelli a venire. Gli studenti e la società tutta vi ringrazieranno.
Per tutti questi motivi siamo a chiedervi di rivedere la Vostra decisione e di mantenere l’attuale numero di classi prime (otto) alla scuola media Cavalcanti di Sesto Fiorentino”.
I genitori del Consiglio di Istituto
Istituto Comprensivo “Gino Strada” – Sesto F.no
Sono un’insegnante in pensione nonché nonna di una bimba che dovrebbe entrare in prima a settembre, capisco quindi benissimo il problema e mi preoccupa, quello che non comprendo e perché si possa, in una situazione attuale, che e stata esposta benissimo nella lettera, pensare di formare classi pollaio! MA NON PENSANO AI PROBLEMI EDUCATIVI, SOCIALI E SANITARI AI QUALI ANDREMO INCONTRO? Si pensa solo a risparmiare, purtroppo la scuola è il futuro della società e su questo non si deve e non si può risparmiare a scapito di un successo scolastico sociale e sanitario.
COSA POSSIAMO FARE? Sicuramente le famiglie saranno pronte, se informate, a dimostrare il loro parere. Oppure vogliono che ci rivolgiamo a lla scuola privata? Questa mi sembrerebbe la cosa peggiore!
PER FAVORE TENETECI INFORMATI E UNITI!
Ho appreso la notizia stamani e sono rimasta senza parole. Condivido pienamente quanto i genitori ben espongono nella letteta e mi auguro che tornino indietro su questa assurda decisione che farebbe solo dei danni allo sviluppo sociale e psicologico dei bambini. Loro che entrano in un nuovo contesto dove dovrebbero essere seguiti più accuratamente di prima proprio perché escono da una pandemia che li ha fortement condizionati e che non è ancora finita, come potranno essere ascoltati in queste classi così cariche. E come potrà pensare la scuola di soddisfare le condizioni di distanziamento e di prevenzione dalla diffusione del COVID? Tutto a discapito del nostro futuro, di una giusta istruzione, in un ambiente dove ogni ragazzo possa avere il suo spazio per ascoltate ed essere ascoltato ed aiutato nel già difficile cammino che lo attende sarà sopraffatto dall’esagerata quantità di richieste di aiuto che si perderanno nella rumorosa confusione della classe. Spero che gli interessi economici non vincano ancora una volta sul bene più prezioso che abbiamo e che non ci accorgiamo di danneggiare irreparabilmente: i ragazzi saranno il mondo di domani.