Sono passati cento giorni dall’elezione di Lorenzo Falchi a sindaco di Sesto Fiorentino. Una vittoria sorprendente, quella dell’esponente di Sinistra Italiana e Per Sesto, e storica perché, per la prima volta nella sua storia, il Partito Democratico è stato relegato all’opposizione. Tuttosesto.net ha intervistato in esclusiva il primo cittadino sestese.
Si aspettava il clamoroso successo di giugno?
“Il risultato di giugno è andato ben oltre ogni aspettativa. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio, ma è stato negli ultimi giorni prima del voto del primo turno che l’entusiasmo, la passione, l’attenzione intorno al nostro progetto mi hanno fatto capire che stava per succedere qualcosa di importante“.
Sono passati 100 giorni dall’inizio del mandato. Qual è il bilancio che si sente di poter presentare ai cittadini di Sesto?
“Sono stati cento giorni entusiasmanti e faticosi. Ho la fortuna di avere intorno a me assessori che hanno messo al servizio di Sesto il loro impegno e le loro competenze. Il Comune ha ovviamente sofferto di questi due anni difficili e ci siamo messi subito al lavoro per cercare di rendere la macchina comunale ancora più efficace e in grado di rispondere alle richieste dei cittadini. Nei confronti della città, abbiamo scelto di ripartire dall’ascolto, dei singoli cittadini come delle associazioni e delle realtà collettive, per capire i bisogni e le richieste. Penso che aver aperto le porte del Comune dopo la gestione commissariale e la chiusura della precedente amministrazione sia il modo migliore per rimettere al centro la politica“.
Mentre imperversano ancora le polemiche sulla costruzione dell’inceneritore, potrebbe spiegare ai cittadini sestesi quali interventi intende prendere circa la raccolta dei rifiuti e dove, nel frattempo, va a finire l’immondizia che produciamo?
“La frazione di indifferenziato prodotta dal nostro ATO attualmente va in discarica, a seguito di accordi con altri ambiti. Ma l’attuale sistema di gestione dei rifiuti non è, secondo me, sostenibile nel lungo periodo. Ed è questo il cuore del problema e la contraddizione di fondo. La questione va a affrontata a monte, riducendo al minimo l’indifferenziato e incentivando in tutti modi possibili il riciclo. Stiamo lavorando con Quadrifoglio per introdurre il porta a porta all’Osmannoro, dove esiste un problema evidente legato allo smaltimento dei rifiuti prodotti da aziende non solo del nostro territorio; siamo fiduciosi di riuscire a sbloccare la situazione e di andare a regime entro alcuni mesi. Stiamo anche avviando la discussione sulle modifiche al piano d’ambito per estendere il porta a porta sul territorio comunale, che vorremmo arrivare a coprire in maniera adeguata alle esigenze“.
Riqualificazione del centro cittadino: a che punto siamo con le modifiche al piano del traffico, il recupero degli edifici inutilizzati come il Palazzo Pretorio e la ex Polisportiva e le iniziative culturali e promozionali previste per il rilancio del centro?
“Abbiamo incontrato tutte le associazioni di categoria, insieme alle quali vorremmo a breve rivederci per entrare nel merito dei nostri progetti sul centro. Non vogliamo parlare solo di mobilità, ma anche di rilancio attraverso il recupero dei luoghi ad oggi non utilizzati. Proprio riguardo Palazzo Pretorio e la Polisportiva, abbiamo utilizzato questi primi mesi per riprendere in mano i progetti abbandonati e capire come restituire spazi importanti alla città tenendo di conto delle risorse comunali disponibili“.
Impianti sportivi: fra le intenzioni pre elettorali c’era la volontà di, cito testualmente, “rilanciare e concludere le trattativa tra Comune, Università e Cus per la copertura della piscina universitaria di Valdi-rose”. A che punto siamo? In generale sono previsti a breve altri in-terventi di edilizia sportiva?
“La trattativa con l’Università è aperta e speriamo di poterle imprimere con l’inizio del nuovo anno una bella accelerazione. Per quanto riguarda gli impianti in generale, puntiamo con decisione ad un modello di gestione che coinvolga in maniera sostenibile anche le società nella loro manutenzione e ammodernamento; tra gli interventi in corso, cito la ristrutturazione della Palestra della scuola De Amicis, importante anche per l’attività di diverse società sportive, mentre c’è l’intenzione di intervenire sulla palestra della scuola Villa La Fonte, già inserita nel piano triennale degli investimenti“.
Nella sua Giunta anche un consigliere speciale, Tomaso Montanari. Potrà aiutare la presenza di un personaggio così illustre a risolvere la questione del Museo Richard-Ginori?
“La scelta di Montanari ha un valore duplice. Da un lato ci sono le competenze e il contributo autorevole, dall’altro c’è una precisa scelta politica, un colpo da battere forte in tempi di privatizzazione del patrimonio artistico. La vicenda del Museo è molto complessa perché sono tanti gli attori in gioco: sono convinto che, una volta sbloccati gli impedimenti legati al fallimento, una personalità come Montanari saprà portare un contributo qualificato soprattutto per quello che riguarda il modello di gestione, che vorremmo si avvalesse di una fondazione coinvolgendo anche la nostra città e i lavoratori“.
Infine una domanda non al sindaco, ma al politico: qualche giorno fa alla festa di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni ha definito Sesto Fiorentino la capitale di SI. Visto ciò che è successo qui e quello che succede in Italia è difficile dargli torto. Però Sinistra Italiana rimane fra il 3 e il 4% a livello nazionale. Come eccezione vincente che suggerimento pensa di poter dare ai dirigenti del partito per superare questa empasse?
“Penso che oltre a constatare l’esistenza delle ormai proverbiali “praterie a sinistra” dopo la svolta centrista del PD sia necessario non tanto preoccuparsi di occupare questo spazio a qualsiasi costo, ma di cominciare a dare le risposte alle persone, che né badano all’esistenza o meno di queste praterie, né sono interessate alle provenienze politiche e alla forma partito. C’è bisogno di una sinistra coerente, ferma nei principi e in grado di dare risposte che vadano oltre l’antirenzismo. Non c’è solo la politica-spettacolo nel nostro tempo, come dimostra il recente successo di Corbyn o la buona affermazione di Sanders, proprio nella patria della politica spettacolo. Tra l’altro entrambi non sono esattamente giovanissimi eppure tra i giovanissimi hanno costruito il loro successo, fatto di idee. Ecco, ripartiamo dalle idee e rivendichiamole con coraggio, lasciamo da parte le provenienze politiche e i quarti di nobiltà, ripartiamo dai territori con intelligenza, cerchiamo di essere innovativi a costo di diventare eretici, ripartiamo dalle persone, perché il partito che Sinistra Italiana ha l’ambizione di diventare avrà senso solo se saprà mettersi al servizio delle persone“.
STEFANO NICCOLI