Tra tutte le terre e le località vicine e lontane del nostro pianeta dove il ciclo-ambasciatore di Pace Marco Banchelli è transitato con la sua bicicletta, certo è il ruolo importantissimo rivestito dal piccolo monte che abbraccia la piana fiorentina: Monte Morello. Come altrettanto certo appare che per Banchelli stia sempre più diventando un “posto del mondo” Cercina, piccolo borgo sparso tra le colline che da Morello scendono verso Firenze.
Proprio in questo scenario, nel Salone della canonica della Pieve di Sant’Andrea, autentico polo aggregativo della comunità, si è tenuto un nuovo allestimento della mostra-proietta “Da Monte Morello all’Everest”. La raccolta di immagini e emozioni delle tante “tappe” in Nepal del ciclonauta, che nel 2019 è entrata nel suo quarto anno di repliche personalizzate e continuamente aggiornate.
Grande è stata la risposta e l’accoglienza dei tantissimi “visitatori”. Accompagnata da una sensazione di sorpresa che da subito ha lasciato spazio a intense emozioni. Queste alcune impressioni, Manuela: “Grazie Marco per le belle foto, per i volti sorridenti dei bambini ci hai riportato indietro di qualche anno, con tanta voglia di abbracciare tutto il mondo con un sorriso anche quando il cuore vorrebbe piangere…”. Alessia: “Ogni foto era un emozione diversa. La cosa più bella erano quei volti sorridenti dei bambini, la bellezza racchiusa nella semplicità dei gesti, dei luoghi ma anche la poesia dei nostri. Stupendi”. Gloria: “Nulla da aggiungere a tutta questa meraviglia se non un grande abbraccio di vero cuore”. Federica: “Complimenti a tutti bellissima domenica e grazie a Marco sperando si possa approfondire!”. Clori: “Credo che dal nostro stare insieme, molti sono anche capitati per caso e poi rimasti, al viaggio che le foto di Marco hanno evocato, oggi sia stata la dimostrazione che davvero lo Spirito soffia dove vuole, sta a noi rendersene conto e seguirlo!”. E ancora Clori:“È stata davvero una bella cosa, le foto, i discorsi prima e dopo, il pranzo, semplice ma squisito!”
Già perché oltre alla mostra, e grazie all’indispensabile collaborazione degli intervenuti, Marco Banchelli, ha proposto e realizzato anche un vero e proprio “viaggio nel cibo”in perfetta sintonia con le immagini proiettate. Pane abbrustolito, fagioli, ceci, cavolo nero, delle stupende fave e cicoria, l’ideale per essere unito dal grande tesoro verde della natura che è l’olio. Tra l’altro, oltre all’eccellente prodotto di Cercina, ne sono stati apprezzati anche altri, della Toscana, da Vaiano a Reggello, da Calenzano alla stessa Castellina, e del Molise, una regione che sta molto a cuore al ciclo-ambasciatore, con l’eccellente olio Passocupo di Colletorto.
Grande soddisfazione per quest’incontro, anche da parte del giovane ed instancabile Pievano di Cercina, Don Stefano Naldoni che tra l’altro ha proposto allo stesso Banchelli, magari anche in attesa di un’esperienza in Nepal, di organizzare percorsi ed altri incontri per tornare a scoprire lo stesso bellissimo territorio di Monte Morello.
L’allestimento di Cercina ha avuto anche una particolare dedica per un protagonista della mostra a cui Banchelli era molto legato: il Cardinale Silvano Piovanelli. Che oltretutto, proprio nella canonica di Sant’Andrea, si era ritirato al momento delle “dimissioni” da Arcivescovo di Firenze.
Infine, ecco il doppio commento di un autentico personaggio della zona, Andrea Zorn: riguardo alle immagini, “Non ho chiuso gli occhi neppure per un secondo!”; e riguardo all’olio del Molise, “Buono! Quasi come il nostro…”. La conferma più autorevole, oltre che della bontà degli oli, della bella riuscita di questa nuova “tappa” di Marco Banchelli, della mostra e del grande cammino sempre attivo verso l’Everest che la sua esperienza riesce a rendere “comune”.