Cgil Firenze: “Contrari alla nuova pista, ci sono troppe criticità”

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Cgil Firenze
Foto tratta da Facebook

E’ un giorno cruciale per l’aeroporto di Firenze. Oggi, infatti, la Conferenza dei Servizi dovrà esprimersi positivamente o negativamente sulla nuova pista da 2.400. Sull’opera i sindacati sono divisi. Se la Cisl è favorevole all’opera, la Cgil Firenze si dice contraria:

In attesa del responso della seduta definitiva della Conferenza dei Servizi in corso a Roma, per fare chiarezza, riportiamo di seguito la posizione della CGIL Firenze tutta, come approvata nel documento portato al congresso della Camera del Lavoro il 19 ottobre scorso.

Per quanto concerne il progetto della nuova pista di Peretola, il progetto presentato apre moltissime criticità: dall’interruzione del collegamento diretto tra Sesto e l’Osmannoro, al pregiudizio sullo sviluppo del Polo Scientifico, alla messa in discussione del Parco della Piana così come previsto dagli strumenti urbanistici della Regione e del Comune di Sesto, al mantenimento della vocazione produttiva manifatturiera dell’Osmannoro.

Su quell’area così controversa insiste infatti una programmazione urbanistica tutt’altro che sistematica e condivisa. Stadio, nuova Mercafir, Polo scientifico, parco della piana, terza corsia, progetto nuovo aeroporto non possono convivere senza una visione organica e progettuale di quell’area.

Uno degli elementi assolutamente critici della vicenda sta nel fatto che il progetto della nuova pista non sia stato inserito in una visione organica di sviluppo dell’area di Firenze e della sua cintura, definendo così obiettivi strategici e funzioni urbanistiche organiche.

Questo certamente è stato un grande errore. Una infrastruttura come quella, per esplicitare la sua utilità per l’intero territorio, non può prescindere da un ragionamento complessivo che definisca il tipo di sviluppo che si intende realizzare, evitando l’esito di una ulteriore concentrazione dei valori della rendita nel centro cittadino che risulterebbe sempre meno servibile per i fiorentini e sempre più un “non luogo” attraversato da flussi, contemporaneamente penalizzando urbanisticamente la cintura cui non verrebbe riconosciuta alcuna valorizzazione del proprio tessuto produttivo e sociale.

PER QUESTO NON POSSIAMO ESPRIMERE UN GIUDIZIO POSITIVO SULL’ATTUALE PROGETTO. Condividiamo la rilevanza e la necessità di una qualificazione infrastrutturale dell’aeroporto (che opera in deroga) e saremo in campo comunque per la tutela quantitativa e qualitativa dell’occupazione dello scalo fiorentino“.

1 COMMENTO

  1. Ma a questi imprenditori dalle vedute parecchio ristrette non gliene frega niente della salute? Un areoporto triplicato che spara veleni su Firenze e sulla piana? Che sposta un fosso (coi soldi nostri) mettendo a rischio alluvioni sia la nuova pista che tutto il resto…..che con uno dei sempre piu’ frequenti uragani o con un pilotino un po’ stanco puo’ precipitare sul Duomo di Fi facendo cio’ che fu evitato pure nella II guerra mondiale! Sono ambizioni da provincialotti….via dalle citta’! gli areoporti sono un pericolo!

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