I Comuni trovano 70 posti per i somali

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Una proposta per i somali che occupano in via Spaventa. E un piano anti occupazioni. Sono i due punti emersi ieri dai due Cosp (i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica) che si sono tenuti in Prefettura. Per la novantina di somali scampata al rogo dell’ex Aiazzone, che da una settimana ha occupato uno stabile dei Gesuiti in via Spaventa, sono già disponibili – scrive il Corriere Fiorentino – 70 posti. Dopo tre ore di discussione molto tese, ieri pomeriggio (nella foto la riunione), ciascuno dei Comuni presenti ha dato la propria disponibilità al «piano emergenza freddo», che prevede che gli stranieri vengano ospitati per tre mesi e distribuiti sul territorio metropolitano. “Confermo che non offriremo una destinazione unica — spiega l’assessore alla Casa di Palazzo Vecchio, Sara Funaro e che la nostra accoglienza punta a superare l’emergenza freddo. Ma non si andrà oltre”. Firenze è pronta a ospitare almeno una ventina di somali. E, spiega l’assessore, si vaglieranno le posizioni dei singoli occupanti per permettere a chi ha diritto di partire per altri Paesi Ue — per ricongiungimento familiare — di ottenere rapidamente i documenti. “Gli altri posti mancanti li troveremo nelle prossime ore — dice Funaro I Comuni assenti al Cosp ci stanno via via comunicando le proprie disponibilità di posti”. Ma, contro le occupazioni, in particolare quelle considerate pericolose per chi ci vive e anche per il vicinato, si annuncia un giro di vite. Ieri mattina, il prefetto Alessio Giuffrida ha convocato a Palazzo Medici Riccardi un Cosp con l’assessore regionale Vittorio Bugli e gli assessori fiorentini Sara Funaro e Federico Gianassi, con l’obiettivo di stilare un programma dettagliato «per la legalità». Entro le prossime settimane partirà una ricognizione (condotta da Asl, vigili del fuoco e forze di polizia) per fare un censimento delle occupazioni fiorentine e stabilire su quali penda un decreto di sgombero e, soprattutto, quali siano a rischio: si valuteranno le condizioni delle strutture, degli impianti, ma anche il contesto sociale in cui sono inserite.

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