Nella seduta di venerdì 30 ottobre il Consiglio comunale di Sesto Fiorentino ha approvato la mozione di Forza Italia per aderire al manifesto della comunicazione non ostile promosso dall’associazione no profit Parole O_Stili di Trieste.
Maria Tauriello, capogruppo azzurro e promotrice dell’atto, è soddisfatta e si esprime così:
“Il manifesto rappresenta un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole con l’obiettivo di responsabilizzare gli utenti della rete all’uso di forme di comunicazione non ostile, nella consapevolezza del fatto che “virtuale è reale”. L’ostilità, anche se veicolata attraverso un mezzo di comunicazione digitale, ha comunque e sempre conseguenze concrete nella vita delle persone.
Il Manifesto è stato creato grazie alla partecipazione collettiva circa 300 professionisti ed esperti della comunicazione, tradotto in 30 lingue e declinato in 6 ambiti (politica, pubblica amministrazione, sport, educazione, aziende è scienza) ed ha ricevuto due medaglie del Presidente della Repubblica. Con l’approvazione dell’atto anche il Comune di Sesto Fiorentino ha espresso la volontà ad aderire al manifesto nella sua declinazione per gli enti pubblici.
L’impegno delle Istituzioni deve essere quello di dare attuazione ai principi del manifesto, in tutte le attività e in tutti i canali di comunicazione non solo online ma anche off line e a divulgarne il contenuto nel territorio, consapevoli della necessità di riportare a un uso corretto del significato delle parole. Tutto ciò ci porta a riflettere sull’utilizzo delle nuove tecnologie, ridefinire lo stile con sui si sta sul web e responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco ma il centro in cui si incontrano persone reali.
Adesso mi auguro che l’amministrazione comunale, così come richiesto dall’atto, proceda a compiere ogni passo necessario per formalizzare l’adesione ed anche in vista della prossima campagna elettorale l’auspicio è che tutti i partiti attuino un profondo cambiamento del proprio registro comunicativo, facendosi custodi ed interpreti degli impegni assunti con l’adesione al documento.
I principi del manifesto, declinato per la pubblica amministrazione, sono i seguenti:
1. Virtuale è reale. Non c’è buona amministrazione senza buona comunicazione. Investo le migliori energie perché la mia comunicazione online e offline sia semplice, accessibile, comprensibile, trasparente, cortese. So che quanto scrivo in Rete ha conseguenze reali.
2. Si è ciò che si comunica. So che l’azione amministrativa risulta tanto più efficace quanto più efficacemente la comunico: i cittadini hanno il diritto di accedere con facilità e fiducia a dati, documenti, informazioni e servizi, di essere coinvolti nelle scelte, di capire e verificare il mio operato.
3. Le parole danno forma al pensiero. Evito le formule astruse. Il burocratese vessatorio. I termini inglesi fuorvianti. So che capire è diritto di ogni cittadino. Se la mia espressione è oscura, questo significa che anche il mio pensiero e la mia azione non sono chiari e trasparenti a sufficienza. Incoraggio il dialogo.
4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Ascolto le opinioni e i suggerimenti dei cittadini. Scelgo la collaborazione e attivo canali che favoriscano un dialogo costruttivo e civile. Se un dubbio o un quesito viene espresso, rispondo con tempestività. Se un disagio viene manifestato, mi interrogo su cause e rimedi.
5. Le parole sono un ponte. Scelgo parole e strumenti adatti a dialogare con tutti i cittadini, compresi anziani, stranieri, persone poco scolarizzate. Verifico che quanto dico o scrivo venga capito dai cittadini. È mia responsabilità farmi capire, favorendo una comunicazione positiva e propositiva.
6. Le parole hanno conseguenze. Sono consapevole del fatto che ogni mio messaggio e ogni mia azione hanno conseguenze concrete e rilevanti per la quotidianità dei cittadini. Sono accessibile, informo, semplifico, rendo chiari gli adempimenti e le procedure.
7. Condividere è una responsabilità. Quanto condivido in rete influisce sulla percezione del mio operato. Aggiorno informazioni e dati. Li rendo reperibili, se possibile in formato aperto. Non diffondo messaggi fuorvianti o poco trasparenti. Informo i cittadini sui loro diritti: conoscenza, privacy, sicurezza.
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare Il rispetto reciproco è il fondamento della convivenza civile e migliora la collaborazione e la partecipazione. Faccio sì che ogni mia comunicazione sia rispettosa dei cittadini nella forma e nella sostanza, e promuovo presso la collettività una cultura del rispetto.
9. Gli insulti non sono argomenti. Gli insulti sono umilianti sia per chi li riceve, sia per chi li fa, sia per chi ne è spettatore. Invito chi insulta a esprimere altrimenti la propria opinione. Non tollero insulti, nemmeno quando vanno a mio favore. Diffondo una netiquette per il buon uso dei miei canali online.
10. Anche il silenzio comunica. So che l’attenzione e il tempo dei cittadini sono preziosi e valorizzo la brevità. Comunico solo per motivi funzionali: per promuovere consapevolezza e partecipazione e mai per ragioni propagandistiche. La mia comunicazione è sempre utile, necessaria e pertinente.