Cor. Fio.: Renzi incontra Biagiotti e lei non si ricandida

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Sara Biagiotti
TuttoSesto

Il rebus politico di Sesto Fiorentino si scioglie a Palazzo Chigi. Sara Biagiotti – scrive il Corriere Fiorentino – ufficializza che non si ricandiderà per la corsa a sindaco di giugno, per lei si profila un incarico politico nazionale. Per risolvere il caso che da quasi un anno tiene sotto scacco quella che fu la una roccaforte socialista d’Italia, è servito mezz’ora di faccia a faccia tra l’ex sindaca ed il premier-segretario del Pd. Un intervento, quello di Matteo Renzi, necessario per sbrogliare una matassa divenuta sempre più complicata con il passare del tempo. Biagiotti venne sfiduciata nel luglio scorso da otto consiglieri della stessa maggioranza che l’aveva sostenuta come sindaco appena 14 mesi prima. La «defenestrazione» di Sesto diventò un caso nazionale, perché Biagiotti è stata una pedina di primo piano che, assieme a Simona Bonafè e Maria Elena Boschi, accompagnò Renzi nel tour in camper le primarie del 2012.

Un po’ per il carattere sanguigno della Biagiotti, che non la mandava certo a dire ai suoi oppositori interni, ma soprattutto per il disegno politico che gli otto consiglieri ribelli del Pd erano decisi a portare a termine, da quasi un anno Sesto è amministrata da un commissario prefettizio, cosa che non si verificava dai tempi del fascismo. Nonostante il fallimento della sua esperienza da primo cittadino, il Pd ha riconosciuto alla Biagiotti il merito di non aver mai abbandonato la nave in tempesta. L’ex sindaca, in questi mesi e dopo l’espulsione degli otto consiglieri ribelli, ha infatti continuato a presidiare il territorio ed il partito, affiancando anche il commissario Lorenzo Becattini nella ricostruzione dei democratici. Il Pd sestese ha da poco un nuovo segretario, l’ex Margherita Alessandro Baldi, ma ancora non ha individuato l’uomo giusto da candidare ai primi di giugno.

Ieri a Roma è stato però compiuto un passo fondamentale: Biagiotti, che da mesi ripeteva come un mantra di volersi ricandidare, ha convenuto con Renzi che la sua figura non era la migliore per affrontare la sfida elettorale del post-commissariamento (e del dopo sfiducia a Biagiotti). Una decisione sofferta, ma Biagiotti non rimarrà a mani vuote: per lei, a breve, si profila un incarico di rilievo nazionale a Roma. L’ex sindaca ufficializzerà la sua decisione a militanti ed iscritti del Pd, che stasera alle 21 si riuniranno in assemblea al circolo Rinascita. Ritirata dallo scacchiere la pedina della discordia, i vertici del Pd toscano e locale potranno scegliere il candidato con meno tensioni. Le primarie, se ci saranno, sono previste tra la fine di marzo e la prima settimana di aprile. Questa ipotesi si verificherà se in campo rimarranno più contendenti e non fosse trovato un accordo. In campo potrebbe scendere Alessandro Martini, direttore della Caritas ed ex vicesindaco alla fine degli anni ‘90, ma l’ex sindaco «rosso» Andrea Barducci è già pronto a dare battaglia al candidato «bianco». Ma restano in corsa anche Pietro Rubellini, attuale dirigente della Città metropolitana ed ex assessore, e Lorenzo Zambini, 38 anni e ultimo vicesindaco. Comunque vada, fallita la rottamazione, a Sesto è già tempo di restaurazione.

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