In seguito alla lettera dei genitori di Sesto Fiorentino e Calenzano relativa alla legge della Regione Toscana sulle vaccinazioni, pervenuta in redazione qualche giorno fa, tuttosesto.net ha sentito il dottor Roberto Pecchioli, storico pediatra sestese e responsabile della Federazione Italiana Medici Pediatri, sezione di Sesto.
“Accetto volentieri l’invito di TuttoSesto a esprimere la mia opinione in materia. Chi scrive esercita la professione da 42 anni ed è uno strenuo sostenitore delle vaccinazioni.
I genitori che hanno espresso nel sito la loro posizione avranno anche letto, aprendo il link allegato, quello che scrive il Prof. Burioni. Oltre a essere assolutamente d’accordo con lui, vorrei aggiungere che è proprio il raggiungimento di una soglia critica di popolazione vaccinata (valore molto alto, intorno o superiore al 90%) quello che consente l’instaurarsi della immunità di gruppo, o di gregge (Herd Immunity). Questa immunità impedirà la circolazione dell’agente infettante e consentirà una protezione passiva anche nei confronti di quei soggetti che, per vari motivi, non possono vaccinarsi. Quindi “vaccinazione come atto di protezione individuale, ma anche gesto di responsabilità sociale”.
I genitori di Sesto e Calenzano sostengono che “non serve un obbligo per mantenere la copertura perché chi non vuole vaccinarsi continuerà a non farlo”.
“E’ vero. I dissenzienti esistono e continueranno ad esistere. Ma chi non vuole vaccinare i propri figli se ne assumerà ogni responsabilità. Non è di oggi la notizia di padri e madri che chiedono alle scuole informazioni sul tasso di copertura vaccinale di un istituto per sapere se iscrivere o no il loro figlio impossibilitato a vaccinarsi per seri motivi di salute. E se quel bambino contrae una malattia prevenibile con vaccino perché qualche compagno di scuola (sano!) non è stato vaccinato e gliel’ha trasmessa? Non credete che ci sarebbero conseguenze di natura etica, ma anche legale? Se qualcuno si sente “tolta la libertà di fare il genitore”, quel bambino si sentirà tolta la libertà di andare a scuola. Il calendario vaccinale toscano prevede una fittissima rete di appuntamenti soprattutto nel primo anno di vita. Ma un calendario così concepito non si può personalizzare dilazionando (a volte di anni) le date, senza esporre i bambini a rischi inutili”.
I vaccini sono raddoppiati.
“E’ vero. Forse anche triplicati. Ma nel corso degli anni i prodotti in commercio sono stati fortemente purificati nella loro composizione, alleggerendo di molto il “carico” di sostanze immunizzanti (antigeni) che li compongono. Questo ha portato alla fabbricazione di prodotti molto meno “reattogeni” di quelli di anni addietro. Significa che le reazioni (febbre anche elevata, dolore, gonfiore….) sono meno frequenti e meno forti di un tempo. Le reazioni avverse esistono e continueranno ad esistere. Ma qualcuno pensa forse che non esista il rischio di effetti collaterali anche assumendo un banale analgesico, un antipiretico, un antibiotico o qualunque altro farmaco? E basta, per favore, con la novella dello stento che vede l’autismo come conseguenza del vaccino contro il morbillo. L’autore di quel lavoro scientifico fraudolento del 1998 (Dr. Andrew Jeremy Wakefield) è stato radiato dall’albo dei medici britannici, le sue conclusioni sconfessate, il suo articolo rinnegato dalla rivista medica che lo aveva pubblicato”.
I genitori chiedono “informazione e ascolto” per combattere le loro informazioni errate.
“Chi meglio del vostro medico ve li può dare. Ma se in questo colloquio il genitore parte da posizioni preconcette come quelle appena rammentate (i vaccini sono troppi, fanno male, hanno conseguenze nefaste…), peraltro non supportate da nessuna evidenza scientifica, il colloquio sarà solo una perdita di tempo. Mi è successo non poche volte. Ma se ci si fida della scienza (quella con la “S” maiuscola) allora è bene chiarire un punto. Cito ancora il Prof. Burioni. La scienza non è democratica, non va a maggioranza, non è sottoposta a validazione elettorale. Davanti alla scienza non siamo tutti uguali. Nel citato colloquio c’è qualcuno che le cose le sa e un altro che non le sa. Se quest’ultimo pensa di sostenere la sue posizioni con argomentazioni pseudoscientifiche non avallate dalla scienza ufficiale è bene che queste due persone prendano strade diverse. Vi prego di credermi se vi dico che questo discorso non vuole essere autoreferenziale e non metto certo la mia persona all’interno della “Intellighentia” ufficiale della vaccinologia. E’ così che stanno le cose.
Concludo questo articolo affermando che, come è facile immaginare, sono assolutamente d’accordo con la proposta di legge della Regione Toscana”.
STEFANO NICCOLI