Sono stati presentati stamani, presso il giardino pubblico di Via Cellerese nella frazione de Il Rosi, i 24 candidati della lista civica “Liberi di cambiare” nata in sostegno della candidatura a Sindaco di Maria Serena Quercioli.
“Tutto il blocco dei moderati e della non sinistra è stato finalmente ricomposto, un risultato che mi entusiasma e che mi riempie d’orgoglio“. Ha esordito così Maria Serena Quercioli, che ha aggiunto: “Per una Campi diversa da quella attuale ventiquattro candidati hanno deciso di metterci la faccia. A Campi Bisenzio, dagli anni ’90 sino al 2013, ci sono state varie liste civiche che hanno sfidato il centro-sinistra ma questa volta lo scenario socio-politico ed economico è diverso.
Il coraggio dei 24 candidati che oggi presentiamo deve essere riconosciuto perchè, mai come questa volta, la lista civica è stata osteggiata (e lo sarà) dagli avversari perchè con le amministrative del 10 giugno il centro-sinistra si sente scivolare il terreno sotto i piedi. Per 70 lunghi anni Campi Bisenzio è stato amministrato sempre da politici dello stesso colore e i risultati dell’ultima legislatura sono stati fallimentari. Campi sta vivendo un impoverimento così marcato da spingere un ex amministratore che ha governato per 20 anni, a ricandidarsi, riconoscendo il defaultprovocato dal lavoro di molti suoi ex assessori.
La lista civica “Liberi di cambiare” che si presenta appoggiata con le liste di centro-destra unito per la prima volta nella storia di Campi, ha proposto un programma alternativo e fatto di cose concrete, credibili e realizzabili fin da subito.
“Liberi di cambiare” non è alla ricerca di poltrone e di stipendi fissi ma vuole spezzare il meccanismo di quasi “dittatura” che si è instaurato a Campi. Non si può essere il sindaco di tutti, ha ricordato ancora Quercioli, perchè certi muri ideologici non crolleranno mai. Si può essere, invece, a servizio di tutti, perchè il ruolo del sindaco è quello di servire la comunità, senza fare distinzioni cosa che invece hanno fatto tutti gli amministratori degli ultimi 40 anni: zone penalizzate da scelte urbanistiche non condivise e dannose, scuole non adeguate all’incremento demografico, la perdita della scuola superiore, trasporti pubblici inadeguati, cittadini e imprenditori non ricevuti in Comune.
La campagna elettorale non è solo parlare di aeroporto, termovalorizzatore e tramvia: in politica si parla della gente e delle criticità.
“Liberi di cambiare” è una lista molto eterogenea, con qualcuno di grande esperienza politica, con candidati che si sono spesi (e si spendono tutt’ora) per l’associazionismo e le frazioni, per lo sport, per la vita nelle parrocchie. Dallo studente al pensionato, ognuno ha la sua storia e le sue motivazioni per cui ha deciso di impegnarsi per una Campi diversa”.
La lista civica è composta da: Gianni Bini (1951), Stefania Signorini (1980), Enzo Casetti (1966), Filippo Cassarà (1962), Monica Borracchini (1967), Nicole Gulli (1987), Alessandro Tarducci (1977), Renza Martini (1952), Irene Mandalà (1969), Ahmed Said Zakaria Hagi detto “Zaccaria”(1998), Giovanna Sestini (1955), Annalisa Iannucci (1969), Enza La Mazza detta “La francesina”(1968), David Gori (1981), Rosaria Grassi (1966), Giorgio Gargiulo (1986), Giovanni Brandino (1951), Tommaso Masi (1949), Massimo Guido Settesoldi detto “Lo spezzino”(1950), Marco Batacchi (1958), Mario Paoli (1948), Marco Curcio (1985), Alessandro Gori( 1979) e Lorenzo Pace (1985).
“Costruire la lista civica è stata l’impresa più difficile e per questo la campagna elettorale che ci separa da qui al 10 giugno sarà stimolante. La lista è stata la seconda sfida con me stessa, dopo l’accettazione della candidatura a sindaco.
La lista civica (che sono certa sarà supportata esternamente da tante persone) è stato un viaggio nella mia vita: con pochi ci conosciamo da tempo ma con diversi ho avuto la grande opportunità di lavorare per i miei articoli e conosco il loro impegno e la loro professionalità.
In primo luogo possiamo contare sull’appoggio di Gianni Bini, eletto cinque anni fa in consiglio comunale per la lista “Alleanza Cittadina” e di Giovanni Brandino, che dopo un lungo impegno consiliare, nel 2013 si era candidato Sindaco per la Lista “Comune Amico”. Possiamo poi contare sull’appoggio del movimento “Energie per l’Italia” di Stefano Parisi con un candidato, Giorgio Gargiulo che ha esperienza politica e conosce i problemi della Piana.
Con liberi di cambiare dunque, tutto il panorama alternativo alla sinistra ha trovato finalmente una casa.
La lista è fatta di gente che lavora, che vive a contatto con il prossimo anche nel tempo libero: nessuno vive di politica, a differenza della maggior parte degli amministratori che Campi ha avuto in questi anni. Questo ci rende liberi ma soprattutto presentabili e credibili.
Nella composizione della lista, ha continuato ancora Quercioli, ho cercato di dare un rappresentante ad ogni frazione e ci sono riuscita. I borghi che erano la caratteristica di Campi, oggi vivono in situazioni di grande sofferenza: due esempi sono Capalle e San Donnino ma si possono aggiungere tutte le altre frazioni. E per questo motivo oggi siamo al Rosi. Quale amministrazione (salvo l’era Chini il quale con la costruzione del centro civico “Vivere Il Rosi” pensa di aver dato tutte le risposte) si è presa cura di questa zona? Una frazione peraltro bella, sotto le colline pratesi, ma poco curata con uno scheletro di cemento che ricorda lo scandalo “appaltopoli” del 2007. Ho voluto di proposito presentare la lista civica al Rosi e non in altre location proprio perchè le frazioni sono parte integrante di Campi Bisenzio. Così come per Sant’Angelo a Lecore dove saremo il 10 maggio alle 21.
Il nostro programma di governo ci rende credibili perchè chi ha lavorato sul territorio, ripeto anche questo concetto, conosce le sensibilità dei cittadini. La sensibilità è esserci sempre. E se un sindaco vuole ricambiare l’invito a pranzo di chi lo aveva invitato, deve farlo nell’intimità, altrimenti diventa un pranzo elettorale. Il dovere morale di un sindaco sarebbe quello di invitare a pranzo chi non può e a Campi sono in tanti a “non potere”. Un giornalista sa che diversi cittadini ti chiedono di andare nella propria casa per raccogliere storie di disagio, perchè gli amministratori non li hanno ascoltati e il giornale è l’ultima spiaggia. E’ facile invitare a tavola un sindaco (con la squadra di assessori e staff del Comune) quando si “sta bene” per parlare di tramvia o di rifiuti, più imbarazzante è esternare le proprie sofferenze, mostrare una casa o una condizione di vita della quale magari ci si vergogna. I giornalisti, me compresa, sono stati anche in queste case, sindaci e assessori no.
La città di Campi Bisenzio il 10 giugno ha un’occasione di portata storica: cambiare aria. Ora o mai più”.