Esposto del Corecom, Chini: “La decisione spetterà all’Agcom”

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Nonostante il sindaco uscente Emiliano Fossi, sui social, spacci per una vittoria la risposta del Corecom rispetto all’esposto presentato dalle liste che sostengono Adriano Chini, la sua esultanza è al momento fuori luogo. Infatti non si tratta di una decisione definitiva, ma semplicemente di un parere che rimanda la valutazione finale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Il Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Toscana si è limitato a fare quanto richiesto: trasmettere gli atti all’organo superiore a cui tocca, eventualmente, stabilire sanzioni.

Il concetto viene spiegato ancora meglio dai candidati di Sinistra Italiana, i quali sottolineano anche l’inopportunità politica di quella lettera, anche se, evidentemente, il primo cittadino in scadenza ha pensato bene di non tenerne conto.

“Siamo molto stupiti delle dichiarazioni di Fossi circa l’esito dell’istruttoria del Corecom relativamente alla violazione delle norme sulla par condicio – commentano -. A differenza di quanto affermato dal sindaco pro tempore, il Comitato Regionale per le Comunicazioni si limita a fare quanto chiesto dai candidati della nostra coalizione che hanno presentato l’esposto: ossia l’invio del plico all’Agcom corredandolo del proprio parere. E questo perché spetta unicamente all’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni esprimersi, comminando sanzioni o meno, sulle possibili violazioni delle norme della par condicio. Non tocca al Corecom decidere. Peraltro, a nostro avviso, l’organo regionale ha addirittura travalicato i suoi compiti, formulando un parere che forza la logica, pur di contenere le eventuali responsabilità di Fossi. Ma questo non deve stupire – aggiungono -: ricordiamo, per chi non lo sapesse, che il Corecom è un comitato interamente di nomina politica e che il suo presidente attuale è un membro del Pd… e, guarda caso, di appartenenza “veltroniana”, la stessa corrente di pensiero di Fossi. In ogni caso, restiamo in attesa del provvedimento amministrativo dell’Agcom. Certo è che non sarebbe stato necessario scomodare la legge, che fra le altre cose è chiara e cogente nella questione di merito, per considerare politicamente inopportuna quella missiva. Il fatto che un sindaco, in piena campagna elettorale, si scomodi a scrivere a qualche migliaio di suoi concittadini per informarli che stanno per iniziare i lavori pubblici in una via, appare quantomeno inappropriato” – concludono da Sinistra Italiana.

 

 

 

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