“A maggio scorso Marco Corsini è stato nominato presidente della Fondazione Ginori, una scelta di alto profilo che ha subito trovato il sostegno anche del presidente della Regione Eugenio Giani, candidato governatore della Toscana, che gli ha garantito pieno appoggio per il bene della Fondazione e della città, andando anche recentemente a trovarlo a Rio dell’’Elba. Corsini si è insediato, ha avviato i primi progetti concreti – dal concorso internazionale per il giardino del Museo a nuove collaborazioni – portando finalmente un’aria di serietà e di programmazione”.
È durissimo l’attacco del capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Daniele Brunori, contro il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi:
“E Falchi che fa? Invece di sostenere il lavoro della Fondazione, decide di fare ricorso addirittura contro la stessa Fondazione e contro il Ministero. Un atto irresponsabile e sconcertante, che rischia solo di bloccare l’attività e i progetti del Museo, per ragioni esclusivamente politiche e ideologiche”.
Brunori ricorda inoltre che l’ex presidente Tomaso Montanari ha avuto cinque anni di tempo per rilanciare la Fondazione, senza ottenere risultati concreti:
“In cinque anni Montanari non ha realizzato praticamente nulla. Nessun progetto significativo, nessuna apertura, neanche la versione in inglese del sito web! E oggi Falchi vorrebbe farci credere che l’unico problema sia la nomina di Corsini, che invece ha già portato idee, visione e iniziative. È paradossale”.
Il consigliere leghista sottolinea poi l’evidente spaccatura nel centrosinistra:
“Ancora una volta si vede chiaramente che Falchi e Giani hanno idee opposte: il primo vuole fermare tutto, il secondo vuole collaborare. Prima sull’aeroporto, ora sulla Fondazione. Non si può pensare di governare con una coalizione che dice tutto e il contrario di tutto. Questi prendono in giro i cittadini”.
Brunori conclude:
“Alla faccia del bene della città! La Fondazione Ginori è un patrimonio di Sesto, della Toscana e dell’Italia intera. Non può essere ostaggio delle faide interne della sinistra. Noi siamo al fianco di Corsini e di chi lavora per far rinascere il Museo, non di chi trama per fermarlo”.