Giorno del Ricordo, Forza Italia: “Abbiamo reso un servizio alla verità”

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Il comunicato di Forza Italia dopo la celebrazione del Giorno del Ricordo:

Oggi qui a Calenzano abbiamo svolto, tutti insieme un vero servizio alla verità ed a quella identità comune che una Nazione che voglia farsi Comunità non può non accogliere nel suo specifico Dna.

Le vicende delle donne e degli uomini, circa diecimila in quattro anni, gettati nelle Foibe, parlano ancora al nostro presente. Con i loro volti e il loro destino tragico. Che non si può e non si deve dimenticare sull’altare di nuovi (e vecchi) ideologismi. Alla fine – di fronte alla storia ed al futuro – chi ha più filo, tesserà.”

Si è concluso con queste parole l’incontro di ieri pomeriggio promosso da Forza Italia presso la Sala Eventi Start di Calenzano per commemorare la giornata del ricordo che il Sindaco Biagioli ha sempre, pretestuosamente ignorato.

Nel nostro calendario nazionale ci sono ricorrenze che uniscono tutti e altre che sono ancora colpite da una forma inaccettabile di damnatio memoriae, ha esordito l’On. Deborah Bergamini durante l’incontro. Il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe, è una occasione che rimanda ad una pagina della nostra storia fatta di dolore e ingiustizia, di un eccidio ignobile che non può e non deve essere dimenticato.

La storia d’Italia deve essere patrimonio di tutti, ha proseguito il Coordinatore regionale Stefano Mugnai, non la si può vivisezionare scegliendo a piacimento ciò che si vuole ricordare, scartando ciò che non fa comodo riportare all’attenzione delle coscienze. Quella delle foibe è una vicenda di odio. Odio ideologico.

Il rammarico è uno solo: vedere nostri connazionali che si organizzano contro questa giornata,” ha commentato amareggiata Miriam Andreatini Sfilli, esule e delegata fiorentina dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. “Abbiamo passato questi anni con grande dignità, senza chiedere nulla a nessuno. Chi ci contesta non ha passato, come noi sulla nostra pelle, la durezza di un regime comunista vero come quello iugoslavo. Se lo avessero conosciuto avrebbero cambiato idea”.

“L’incontro di oggi, tuttavia, non è stato solo dedicato al giorno del ricordo, dopo aver reso possibile far riemergere con le parole ed le testimonianze più vere degli esuli la vicenda tragica delle foibe e l’esodo del popolo istriano e giuliano-dalmata facendola ritornare dal passato al presente, si è cercato di ancorare la vicenda per lanciarla verso il futuro.

L’iniziativa di oggi infatti si è proposito l’obiettivo, dichiarano gli organizzatori Baratti e Gandola, non solo di ricordare le migliaia di morti italiani uccisi nelle foibe ma anche sviluppare un parallelo sul comportamento che la sinistra tenne alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’Italia firmò il trattato di pace che consegnava le terre dell’Istria e della Dalmazia alla Jugoslavia di Tito, e che la sinistra tiene, invece, oggi, in relazione all’emergenza profughi per i quali viene sempre invocato a gran voce l’asilo per tutti.

In questa seconda fase dell’incontro è intervenuto il Sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni

“Tornate a casa vostra” prima che lo slogan di Forza Italia o della Lega era lo slogan del Partito Comunista italiano.”

Per gli italiani di Pola e Fiume da parte della sinistra ci fu infatti solo odio.
Oggi, invece, la sinistra invoca l’asilo per tutti dedicando attenzione sempre e solo a chi viene da lontano. La solidarietà è un tratto distintivo del popolo toscano, ha detto il Sindaco Mallegni ma certo l’accoglienza non può prevaricare i territori come è stato fino ad ora, con i gruppi di profughi sovente in arrivo senza che neppure i sindaci ne fossero stati informati

Ad essere stati inghiottiti nelle foibe, hanno poi concluso Mugnai e Bergamini, vittime della crudeltà comunista, non sono stati soltanto corpi di nostri connazionali, con le loro famiglie, il loro lavoro, le loro vite. Insieme a loro è andata via anche una parte della libertà di ciascuno di noi, sacrificata sull’altare della vendetta più cupa, del totalitarismo spietato, dell’ideologia cieca.

Grazie all’iniziativa di quest’oggi di Forza Italia ora anche a Calenzano non sarà più consentito alla Storia di smarrire l’altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B.

Alla fine – di fronte alla storia ed al futuro – chi ha più filo, tesserà.

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