Nell’ultima puntata della serie Rai I Medici abbiamo avuto modo di valutare l’abilità diplomatica di Lorenzo il Magnifico. Da una situazione disperata, per lui e per Firenze, quale l’assedio della città da parte delle truppe del Papa e del Re di Napoli al diventare l’assoluto protagonista di una alleanza fra gli stati italiani e di una pace che segnò un periodo di prosperità per tutta la penisola. Era diventato, si disse, l’ago della bilancia della politica italiana.
Nella vicenda di Napoli Lorenzo mise la propria vita nelle mani di Ferrante d’Aragona, che non era certo un tipo tenero, ma alla fine riuscì a convincerlo che l’alleanza con il Papa era, per sua natura, mutevole. Insomma, morto un papa (Sisto IV) se ne sarebbe fatto un altro; e quello successivo poteva non essere un Della Rovere. Dopo tre mesi di trattative, Lorenzo, che recuperò anche i territori perduti durante la guerra, rientrò trionfante a Firenze.
A celebrare il successo di Lorenzo anche gli artisti e in particolare Sandro Botticelli che proprio in quegli anni realizzò per la famiglia Medici Pallade e il centauro.
Secondo una delle interpretazioni del dipinto, il Centauro rappresenterebbe Roma, Pallade Firenze mentre lo scorcio naturale alle spalle dei protagonisti sarebbe il Golfo di Napoli. Se l’ipotesi è vera, la pace, così pericolosamente raggiunta, sarebbe rappresentata dall’ulivo presente sulla veste della dea.
E’ bello pensare che possa essere vero.
L’altro protagonista della vicenda. Quello che a noi appare negativo,Sisto IV, sopravvisse ancora cinque anni a quegli eventi e non mancò di tramare contro Lorenzo. Alla fine però si dovette arrendere anche lui alla grande consolatrice e divenne bersaglio delle famose Pasquinate:
Sisto, sei morto alfine: ingiusto, infido, giace, chi la pace odiò tanto in sempiterna pace.
Dagli appunti per la stesura di Firenze 365
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