“Il cuore al centro”: documentario della Croce Viola di Sesto

0
137
Croce-Viola
TuttoSesto

Sette storie per raccontare cos’è stato il terremoto del centro Italia di tre anni fa e, soprattutto, per raccontare il presente delle persone e delle comunità alle prese con le difficoltà di vivere in zone in cui si è ancora all’opera per la ricostruzione e per il rilancio delle attività economiche. È quanto propone il docufilm “Il cuore al centro”, presentato in conferenza stampa questa mattina nella sala Barile di palazzo del Pegaso.

Si tratta di un cortometraggio di quattordici minuti per la regia di Davide Costa, amministratore della Croce Viola di Sesto Fiorentino, i cui volontari nella fase dell’emergenza e in momenti successivi hanno operato, con la colonna della Protezione civile regionale, nel territorio del comune di Cittareale. Il film raccoglie la testimonianza di sette persone: quella di sei tra medici, soccorritori e giornalisti che hanno operato nel territorio tra Lazio e Marche nei momenti immediatamente successivi al terremoto e quella di una cittadina di Sesto, originaria di Cittareale, che la notte della tragedia si è trovata sul posto. Sono storie che documentano un intreccio di dolore e speranza, sconforto e voglia di non arrendersi.

Mi fa piacere che questa iniziativa sia partita dalla Croce Viola di Sesto Fiorentino, una società di pubblica assistenza i cui volontari, senza mai risparmiarsi, si prodigano per rispondere ai bisogni più importanti delle persone”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, introducendo la conferenza stampa. “Il film che oggi presentiamo ci dice come l’intervento della Croce Viola, così come quello delle Anpas e della Protezione civile della Toscana, ha saputo soddisfare la richiesta di aiuto che in quella zona terremotata veniva reclamata”.

“L’obiettivo del film è quello di tenere alta l’attenzione a tre anni dal terremoto, perché quel territorio ha ancora bisogno di aiuto – ha spiegato il regista Davide Costa. – Le persone vogliono andare avanti, riprendere la loro vita e riavviare le loro attività economiche. E lo stesso desiderio anima i volontari che lì hanno operato nei momenti successivi al terremoto e che in quei luoghi continuano a tornare anche oggi per dare il loro contributo. È, insomma, un film che parla di speranza”.

Proprio per le finalità del documentario, l’Anpas Toscana ha dato immediatamente il suo sostegno. “I volontari intervenuti, sono rimasti operativi per parecchie settimane e in quei luoghi hanno lasciato il cuore e ritornano costantemente per non lasciare sole le persone colpite”, ha detto Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana. “C’è bisogno di interventi economici ma anche di vicinanza umana”, ha aggiunto Marco Casprini, volontario dell’Anpas e responsabile cucine della Protezione civile.

Noi abbiamo toccato con mano la tragedia. Quella notte, e nei due giorni successivi, eravamo là e volevo testimoniare quanto ci siano stati vicini i volontari della Protezione civile, che hanno svolto un lavoro incredibile”, ha detto Maria Matilde Rufini. “La cosa incredibile è che per quanto sia stata efficiente e veloce la Protezione civile, la burocrazia, invece, rallenta fin quasi a bloccare la ricostruzione”, ha aggiunto il marito Massimo Rossi.

Alla presentazione è intervenuta, per un saluto, anche la consigliera regionale Monia Monni.

Regione Toscana

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO