“Il Muro, la ferita del Sahara”: documentario sul popolo Saharawi

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Muro Saharawi

Corradino Mineo, già direttore di Rainews e corrispondente da Parigi e New York, Omar Mih, rappresentante della RASD in Italia, e Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, parteciperanno sabato 7 dicembre alle ore 11 alla proiezione in anteprima del documentario “Il Muro – La ferita del Sahara” di Fiorella Bendoni e Gilberto Mastromatteo.

La proiezione, aperta a tutti, si terrà nella sala Meucci della Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino (piazza della Biblioteca 4).

Nella giornata di oggi il mondo celebra il trentennale della caduta del muro di Berlino. Ma a trent'anni di distanza c'è un altro muro ancora in piedi. E' fatto di sabbia, lungo 2700 chilometri, difeso da quasi 200 mila soldati e almeno 5 milioni di mine anti-uomo e anti-carro. Taglia in due un Paese, il Sahara Occidentale, che cerca ancora la sua indipendenza. E separa un popolo, quello saharawi, che non ha mai smesso di lottare.Noi abbiamo deciso di raccontarvelo con un film. "Il muro – La ferita del Sahara" è un documentario di Fiorella Bendoni e Gilberto Mastromatteo, prodotto dall'Associazione Ban Slout Larbi, in collaborazione con l'ANSPS – Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi e con l'Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo saharawi.Presto vi racconteremo la storia di Ahmed, che ha perso una gamba mentre pascolava i suoi cammelli. Di Fatimetu, che ha poco più di vent'anni e lavora come sminatrice accanto al muro. Di Mohamed, che spiega la genesi della barriera ai visitatori del Museo della Resistenza. Di Kadija, che vive di ricordi. E che vorrebbe tornare alla sua città, dall'altra parte del muro, ma ormai non ci spera più.Grazie di cuore a Saharawi Omar per le traduzioni. Grazie di cuore ad Alberto Piccinni e alla band italo-saharawi Desert Session per averci concesso di utilizzare il meraviglioso brano "Guitara Ti" suonato dallo stesso Alberto e dal maestro Mahmoud Barah e contenuto nell'album Displays (AlfaMusic 2018).

Publiée par Ban Slout Larbi sur Vendredi 8 novembre 2019

L’iniziativa è promossa dall’associazione Ban Slout Larbi e dal Comune di Sesto Fiorentino nell’ambito della programmazione di “Sesto Mondo”.

Costruito in più fasi dal Marocco a partire dai primi anni Ottanta, in seguito all’occupazione del Sahara Occidentale e l’allontanamento del Popolo Saharawi dalle proprie terre, con i suoi 2700 km di lunghezza il Muro della Vergogna è il più lungo al mondo dopo la Muraglia Cinese e rappresenta per estensione il più grande campo minato esistente. Una ferita silenziosa che divide in due una terra e un popolo, separando famiglie e costringendo i Saharawi, rifugiati nelle tendopoli di Tindouf, in Algeria, a guardare da lontano la propria patria, occupata militarmente dal Marocco che ne sfrutta le ricche risorse nel pressoché totale silenzio della comunità internazionale. Il documentario, realizzato nei campi profughi di Tindouf e lungo il muro, racconta attraverso la voce dei Saharawi la storia di un dolore che da anni e anni si rinnova ogni giorno, ma che non riesce a soffocare la speranza di libertà.

Comune di Sesto Fiorentino

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