Il Papa, Piana Sana e il nuovo aeroporto

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La riflessione degli esponenti di Piana Sana sulle indicazioni dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco.

Una particolare attenzione alla sezione III “Dialogo e trasparenza nei processi decisionali” del capitolo V. Le parole del Papa, a detta degli esponenti del Comitato, si scontrano in maniera sconfortante con la realtà dei fatti relativi al nuovo aeroporto di Firenze.

Di seguito la newsletter “Parole Sante”:

Riportiamo, in grassetto, un estratto particolarmente significativo dell’enciclica Laudato sì: l’articolo 183, che fa parte del capitolo V, “Alcune linee di orientamento e di azione”, sezione III, “Dialogo e trasparenza nei processi decisionali”.

Tra parentesi quadra, riportiamo l’esegesi secondo Regione Toscana, ENAC e Toscana Aeroporti, nella speranza che il Ministro dell’Ambiente, o perlomeno l’opinione pubblica, capiscano l’antifona.

Uno studio di impatto ambientale non dovrebbe essere successivo all’elaborazione di un progetto produttivo o di qualsiasi politica, piano o programma.

[La Regione Toscana ha approvato il piano del nuovo aeroporto a scatola chiusa, a luglio 2014; l’unico studio di impatto ambientale fatto finora è stato pubblicato il 24 marzo 2015 (e clamorosamente stroncato dalla Commissione Tecnica di Valutazione VIA/VAS del Ministero dell’Ambiente)]

Va inserito fin dall’inizio e dev’essere elaborato in modo interdisciplinare, trasparente e indipendente da ogni pressione economica o politica.

[Lo studio è stato fatto da una società d’ingegneria senza alcuna esperienza di aeroporti, scelta e pagata da Toscana Aeroporti]

Dev’essere connesso con l’analisi delle condizioni di lavoro e dei possibili effetti sulla salute fisica e mentale delle persone, sull’economia locale, sulla sicurezza.

[Le migliaia di persone che lavorano e studiano al Polo Scientifico non sono state considerate; il territorio pratese non è stato considerato; i sorvoli sui quartieri fiorentini di Rifredi e Campo di Marte non sono stati considerati; il rischio idrogeologico è tuttora un punto interrogativo; il rischio morte per le terze parti non è stata valutato]

I risultati economici si potranno così prevedere in modo più realistico, tenendo conto degli scenari possibili ed eventualmente anticipando la necessità di un investimento maggiore per risolvere effetti indesiderati che possano essere corretti.

[Il costo dell’opera è tuttora ignoto; le previsioni economiche si basano su modelli inattendibili]

È sempre necessario acquisire consenso tra i vari attori sociali, che possono apportare diverse prospettive, soluzioni e alternative. Ma nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato.

[Non c’è stato alcun dibattito pubblico, nonostante le leggi europee e regionali lo prevedano e il Governo Regionale si fosse impegnato ufficialmente; ENAC e Toscana Aeroporti si sono sempre negati a qualunque contraddittorio]

Bisogna abbandonare l’idea di “interventi” sull’ambiente, per dar luogo a politiche pensate e dibattute da tutte le parti interessate. La partecipazione richiede che tutti siano adeguatamente informati sui diversi aspetti e sui vari rischi e possibilità, e non si riduce alla decisione iniziale su un progetto, ma implica anche azioni di controllo o monitoraggio costante.

[Non c’è una stazione di monitoraggio in tutto il territorio di Sesto Fiorentino]

C’è bisogno di sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione.

[Esegesi impossibile: negli apocrifi di Regione Toscana, ENAC e Toscana Aeroporti, questo versetto non esiste]

Ripetiamo insieme: vogliamo uno studio indipendente sul progetto del nuovo aeroporto di Firenze.

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