Il Pd si spacca. Rivoluzione in vista nella politica sestese?

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Si respira una brutta aria all’interno del Partito Democratico di Sesto Fiorentino. La maggioranza è sempre è più spaccata e, come vi abbiamo riportato qualche giorno fa, durante il Consiglio Comunale di mercoledì 20 maggio i consiglieri Andrea Guarducci, Diana Kapo, Maurizio Ulivo Soldi e Laura Busato hanno abbandonato la seduta. I quattro erano stati preceduti da Giulio Mariani (capogruppo), Antonio Sacconi, Aurelio Stera e Laura Chirici (LEGGI QUI). Insomma, il sindaco Sara Biagiotti – a poco più di un anno dal suo insediamento al posto di Gianni Gianassi – è stato “abbandonato” da gran parte del suo partito e, anche per questa ragione, le forze d’opposizione hanno chiesto le dimissioni immediate del primo cittadino. A partire da Forza Italia. Per Davide Loiero e Maria Tauriello non è ammissibile che Sesto Fiorentino sia preda della guerra tra brande del Pd. Inoltre, utilizzando – con un po’ d’ironia – una frase di stampo renziano, dicono: “Sara, stai serena. Governerai cinque anni“.

Per Mauro Ceccherini del Gruppo Misto, Sesto non ha più una maggioranza. Per questo motivo si dovrebbe tornare subito a votare. Della stessa opinione anche Maurizio Quercioli di Sesto Bene Comune e Fabrizio Muscas del Movimento Sesto 2014. Nessuna reazione, per il momento, da parte del Movimento 5 Stelle guidato da Giovanni Policastro. Sara Biagiotti, però, non ha nessuna intenzione di rassegnare le dimissioni. Lo ha confermato giovedì 21 maggio durante la campagna elettorale per Enrico Rossi.

E che il Pd sia diviso lo si capisce anche anche dalle dichiarazioni dal segretario metropolitano Fabio Incatasciato. “Non ho parlato con i consiglieri del Pd di Sesto, ma quello che è accaduto è un fatto spiacevole e non comprensibile. In tutta la mia esperienza da consigliere comunale e da sindaco – ha detto a La Nazione – non ho mai visto accadere una cosa del genere che non è solo spiacevole, ma neanche giustificata per le mozioni in discussioni. Adesso dovremo decidere cosa fare“.

La sensazione – se non la certezza a questo punto – è che a Sesto, più che il Pd, a governare sia la confusione. Forse è ancora presto per parlare di “rivoluzione” a livello politico, ma qualcosa potrebbe accadere dopo le elezioni regionali del prossimo 31 maggio. Se così fosse, il conto alla rovescia è appena iniziato.

STEFANO NICCOLI

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