Allenare un gruppo di atleti rifugiati che hanno appena iniziato con un nuovo sport e cercare di qualificarli per Tokyo 2020. E’ questa la nuova sfida del sestese Niccolò Campriani, tre volte campione olimpico di tiro a segno. Come si legge sul sito del Coni, la preparazione è cominciata a fine marzo, quando mancavano 500 giorni alla cerimonia inaugurale. Il progetto è seguito dalle telecamere dell’Olympic Channel, che manderà in onda la serie ‘Taking Refuge’ all’inizio del 2020.
Sempre sul sito del Coni troviamo le parole di Campriani, residente a Losanna dove lavora per il Comitato Olimpico Internazionale dal 2017. Riportiamo alcune dichiarazioni: “Tutto è partito dall’ultimo colpo che ho tirato a Rio. Quella medaglia d’oro in realtà avrebbe dovuto essere d’argento, visto che avevo vinto per uno sbaglio del mio avversario. In quel momento facevo fatica ad essere identificato come campione olimpico in quella specialità (carabina a 50m) e per cercare di fare pace un po’ con me stesso avevo deciso di donare la differenza di premio tra l’argento e l’oro all’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione della crisi dei rifugiati. Qualche tempo più tardi venni invitato dalla stessa UNHCR a Meheba in Zambia per visitare uno dei maggiori campi per rifugiati in Africa. Quella fu un’esperienza molto forte e gratificante“.