Inceneritore: clima acceso al confronto tra candidati sindaco

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Inceneritore. Insieme alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze, è senza dubbio l’impianto di Case Passerini il tema centrale della campagna elettorale. Su questo argomento, i cinque candidati sindaco di Sesto Fiorentino – Lorenzo Zambini del centrosinistra, Lorenzo Falchi di Sinistra Italiana e Per Sesto, Maurizio Quercioli di Insieme e Sesto Bene Comune, Pietro Cavallo del Movimento 5 Stelle e Maria Tauriello del centrodestra -, si sono scontrati in un acceso faccia a faccia tenutosi nella serata di martedì 24 maggio in una piazza Vittorio Veneto affollata da circa mille persone.

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Ad organizzare l’evento è stato il comitato delle Mamme No Inceneritore che ha posto le seguente domande:

1)Inceneritore: sì o no?
2) Inceneritore e aspetto sanitario: la ASL ha previsto un piano di sorveglianza sanitaria. Come questo contribuisce a tutelare la salute dei cittadini?
3) Qual è l’obiettivo sulla raccolta differenziata? Come raggiungere l’obiettivo e in quanto tempo?
4) Riqualificare il centro di Sesto e aumentare l’attrattività della città: dalla costruzione dell’impianto di incenerimento quali vantaggi avrà Sesto Fiorentino?

Zambini: “Dobbiamo essere sinceri nei confronti dei cittadini. Il termovalorizzatorre ha terminato il proprio iter. E’ un’opera di cui dobbiamo prendere atto. E’ dovuto che ci siano dei monitoraggi. Oggi da Case Passerini partono 50 camion che vanno a bruciare rifiuti anche fuori dalla Toscana. Ci sono altri fonti che inquinano più dell’inceneritore come ad esempio il traffico e le biomasse. Non ho mai approvato niente sul termovalorizzatore e non sono qui a fare il Pizzarotti della situazione. 27 enti in passato hanno votato a favore dell’impianto. Vogliamo spingere per il porta a porta e la raccolta differenziata che, secondo i miei dati, è vicina al 65%. Il nostro territorio è complesso per il porta a porta. Chi ha approvato negli anni l’inceneritore, oggi me lo ritrovo accanto dicendo che quell’opera fa male. Il nostro obiettivo è avvicinarsi all’80% di raccolta differenziata. Dicendo no all’inceneritore diamo un messaggio barbarico alla popolazione. Noi rappresentiamo una discontinuità rispetto alla gestione di Sesto Fiorentino fatta negli ultimi 15 anni“.

Quercioli: “Siamo contro l’inceneritore. E’ una battaglia che insieme a Sesto Bene Comune porto avanti da due anni. Se si prevedono delle mitigazioni e delle analisi, vuol dire che l’opera è dannosa. E se l’opera è dannosa, perché la costruiamo quando esistono alternative migliori e che risolvono i problemi? Nel Pd c’è un’idea sbagliata di sviluppo, cioè l’inceneritore come sviluppo industriale. I sestesi hanno l’opportunità di mandare a casa la classe politica che nell’ultimo decennio ha distrutto il centro di Sesto e ha pensato di mettere in un’area così piccola l’inceneritore e la nuova pista dell’aeroporto. Se sarò sindaco, la prima giunta si dedicherà a come fermare la realizzazione dell’inceneritore. Appoggerò i ricorsi già attivi e mi farò portavoce di nuovi ricorsi, lancerò una campagna per un’analisi completa e integrata sulla salute e l’ambiente per tutta la piana e ricontratterò la raccolta differenziata con Quadrifoglio che deve essere al servizio del Comune e non viceversa. La raccolta differenziata è vicina al 55%, non al 65% come dice Zambini. La raccolta differenziata dà lavoro e diminuisce la quantità dei rifiuti. Si può arrivare ad una percentuale dell’85%. Sesto Bene Comune ha presentato 9 ordini del giorno, molti bocciati, anche da quegli eletti nel Pd che ora sono contrari all’inceneritore. Mi sembra strano che ora vengano a darci degli insegnamenti. Abbiamo bisogno di una classe politica nuova che non può essere rappresentata dal Pd o dagli ex Pd”.

Falchi: “Diciamo no all’inceneritore. Sesto non può essere accusata di non aver contribuito allo sviluppo dell’area fiorentina e della Toscana. Siamo per il parco della piana, che serve da salvaguardia ambientale. Crediamo che le prossime politiche sui rifiuti debbano essere improntate sulla raccolta differenziata. Già tanti anni fa erano stati individuate le problematiche che l’inceneritore avrebbe prodotto. Ci si è dimenticati delle alternative. Anzi, si è deciso di mettere nella piana anche una pista aeroportuale da 2.400 metri. I monitoraggi vanno fatti prima della costruzione di un inceneritore, non dopo. Il prossima sindaco dovrà dimostrare che il territorio non ha bisogno di due opere così impattanti. Useremo ogni azione politica e amministrativa per fermare l’opera. E’ una battaglia difficile, ma necessaria. La democrazia è basata sul volere dei cittadini. Sarà necessario avere un sindaco capace di tenere insieme i cittadini che pensano ci sia bisogno di uno sviluppo diverso. Non capisco perché Zambini dice che è già tutto deciso. Ci sarà bisogno di investire sulla raccolta differenziata. Una buona raccolta differenziata, con il porta a porta, riduce anche la quantità di rifiuti per abitante. L’amministrazione comunale si può fare promotrice per fare accordi di sistema per ridurre i rifiuti e aumentare la differenziata. Sesto Fiorentino ha bisogno di un vero parco della Piana che sia pieno di cittadini, di verde, di piste ciclabili senza inceneritore e aeroporto“.

Tauriello: “Un buon sindaco deve pensare alla salute dei cittadini. Dire sì all’inceneritore vuol dire voler male ai cittadini. Ci sono delle alternative all’inceneritore. Il problema c’è e va risolto alla svelta. Abbiamo il diritto-dovere di garantire la salute. I governi responsabili di questa situazione, sono gli stessi che oggi si candidano e dicono che non si può fare più nulla. Sono loro i responsabili di queste decisioni. Bisogna cambiare aria, almeno per una volta. Ci sono altre soluzioni all’inceneritore e lo sappiamo. Cambiare aria politica è possibile. Non c’è mai stata alternanza. Il sindaco si ritroverà delle difficoltà notevoli nel cercare di fermare la realizzazione dell’inceneritore. Significa ‘inventarsi’ nuovi ricorsi. Ci sono altre soluzioni, più umane, più economiche e più facilmente realizzabili. Nel nostro programma c’è una tecnica che si chiama trattamento meccanico biologico, con la raccolta differenziata spinta fino al 60%”.

Cavallo: “L’inceneritore brucia più del 30 per cento di rifiuti. E’ un’opera dannosa perché produce delle diossine. Non è vero che è un inceneritore di ultima generazione. Non mi risulta che sia tutto già fatto per l’inceneritore. Abbiamo presentato un esposto alla procura di Firenze, inoltre ci stiamo aggregando al ricorso presentato dall’avvocato Tamburini. Non crediamo che i giochi siano già fatti. Il sindaco ha discreti poteri per fermare questa opera che è della stessa generazione di quella di Montale che è stato fermata. Non crediamo ai protocolli di monitoraggio perché ci sono soluzioni che non hanno bisogno del monitoraggio ambientale. Raccolta differenziata? In Italia 228 Comuni hanno già aderito alla politica rifiuti zero. I dati su Sesto Fiorentino sono bassi. C’è un conflitto di interessi perché Quadrifoglio è proprietaria di una parte di Q-Thermo che vuole bruciare i rifiuti”.

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Le Mamme No Inceneritore hanno infine posto una domanda “scomoda” ad ogni candidato.

Domanda a Falchi: “L’ex Sindaco Gianassi sostiene oggi la sua candidatura e d’altronde tra i candidati della sua lista vi sono persone, che fino a ieri hanno governato e che per molti anni hanno sostenuto e approvato il progetto dell’inceneritore, e questo nonostante vi fosse già in Consiglio Comunale una opposizione al progetto, con argomenti che sono gli stessi di ora. Come e perché i cittadini di Sesto dovrebbero fidarsi del vostro NO di oggi?“.
Come segretario di Sel ho votato no all’inceneritore in consiglio provinciale in tempi non sospetti. Riparto da quel NO e nulla e nessuno mi potrà far tornare indietro”.

Domanda a Tauriello: “La coalizione che lei rappresenta non ha mai preso ‘di petto’ l’argomento no inceneritore, ed anzi in uno degli ultimi atti dell’amministrazione comunale uscente il consigliere Loiero di Forza Italia è stato l’unico a votare contro la mozione che prevedeva la sospensione dell’iter autorizzativo dell’impianto di incenerimento ai fini di precauzione e salvaguardia del territorio e dei cittadini sestesi: oggi anche per lei il NO inceneritore è al centro del dibattito: come motiva questa recente presa di posizione?”
Sono sempre stata contraria alla localizzazione di Case Passerini. Confrontandomi con mia figlia ho maturato l’idea di essere contraria all’inceneritore indipendentemente dalla sua collocazione”.

Domanda a Quercioli: “Sicuramente sappiamo che lei è sempre stato contrario alla costruzione dell’inceneritore anche nelle precedenti amministrazioni, per queste elezioni era stato auspicato da più parti di costituire una lista unica a tutela della salute e dell’ambiente, magari con un candidato super partes all’interno di una coalizione: l’importanza della ‘posta in gioco’ poteva meritare un sacrificio di una mediazione, e di un passo indietro anche personale. Perché non è riuscito a trovare un accordo con le altre forze politiche?”
Non tutti coloro con cui mi sono confrontato avevano le mie stesse convinzioni sull”inceneritore, comunque ero disposto anche a mettermi da parte, ma l’unica cosa che mi è stata proposta sono state le primarie che in altre realtà, come Roma, nono sono state fatte”.

Domanda a Zambini: “Sull’Inceneritore il PD metropolitano e Toscano è concorde sul fatto che sia opera necessaria e irrilevante dal punto di vista di impatto ambientale e di impatto sulla salute dei cittadini: questa è la tesi che abbiamo sentito anche dai vertici di Quadrifoglio che costruirà e gestirà l’impianto. D’altronde a Sesto il nuovo segretario PD è anche consigliere di amministrazione di Quadrifoglio: non le sembra che questo possa configurarsi come una sorta di conflitto di interesse? E come potrà essere assicurata l’indipendenza dell’amministrazione comunale in tutte le scelte relative all’impianto?”
Non è un problema se il segretario del partito che rappresento è anche consigliere di Quadrifoglio. Il quesito, piuttosto, è: i comitati entreranno o no in una commissione di garanzia e valutazione?”.

Domanda a Cavallo: “La lotta agli inceneritori e una politica attenta all’ambiente sono senz’altro argomenti forti del movimento Cinque Stelle: tuttavia i vostri antagonisti citano spesso i casi di Parma e Livorno come esempio di ‘fallimenti’ del movimento sulla tematica gestione rifiuti, come risponde a queste critiche?”
Conosco poco la vicenda Pizzarotti, certo è che lui si è trovato l’inceneritore praticamente già fatto. Nogarin, invece, sta cercando di ricostruire una città, Livorno, devastata dalle politiche del Pd. In generale il Movimento 5 Stelle è impegnato nella battaglia contro gli inceneritori e favorisce politiche alternative della gestione dei rifiuti”.

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STEFANO NICCOLI

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