Insieme-Sesto Bene Comune, M5S e Possibile: “Serve un controllo migliore dell’impianto di compostaggio”

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Da sinistra: Rigacci (M5S Campi), Terzani (Insieme-Sesto Bene Comune), Cavallo (M5S sesto)

Continuano a tenere banco i cattivi odori provenienti da Case Passerini. Inevitabile vista l’estate che ci apprestiamo a salutare, contraddistinta dai miasmi emanati dall’impianto di compostaggio. E’ notizia dei giorni scorsi del procedimento di diffida avviato dalla Regione Toscana nei confronti di Alia (LEGGI QUI). L’Arpat aveva, infatti, chiesto alla Regione l’emissione di provvedimenti urgenti verso la società incaricata della gestione della struttura.

A sottolineare le problematiche dell’impianto sono Possibile, il Movimento 5 Stelle di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino e Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune, coalizione alla quale l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana aveva comunicato che “dalle verifiche effettuate sono emerse inottemperanze a prescrizioni gestionali” (LEGGI QUI).

Il problema riguarda Sesto e Campi ed è costante da anni, ma questo non vuol dire che dobbiamo essere assuefatti – dice Serena Terzani di Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune. Sono odori non più tollerabili. Dobbiamo ringraziare anche i cittadini che hanno mandato le mail ad Arpat che ha risposto che ci sono delle inottemperenze. Ci è stato detto che gli odori possono determinare degli effetti irritativi. Arpat ha visto che nell’impianto ci sono delle porte che rimangono aperte, quando invece dovrebbero aprirsi in automatico. Inoltre ci sono dei problemi strutturali, ci sono delle lacereazioni. Arpat dice che queste critictictà sono note. L’Agenzia ha visto che le esalazioni non sono coerenti con la ricaduta attesa. Ci sono state dichiarazioni superficiali da parte dell’amministrazione sestese relative ai venti e alle alte temperature (LEGGI QUI). Chiederemo ai nostri amministratori che vengano monitorate le sosanza nell’aria. Quanta ammoniaca viene sprigionata dall’impianto? Supera certi limiti? Chiediamo che vengano verificati i biofiltri. La Regione e Arpat hanno chiesto ad Alia se ci sono stati dei controlli sui biofiltri. Sono recenti? Sono da sostituire? Vogliamo delle conferme sul procedimento del compostaggio. L’impianto deve funzionare al meglio perché è inserito in un contesto urbano e non possiamo assuefarci a questi cattivi odori. Abbiamo appreso, inoltre, che una quota della frazione organica e del sottovaglio viene trasferita in Friuli. Vogliamo sapere se ci sono dei costi per i cittadini. Chiediamo che si inizi la raccolta porta a porta a Sesto e a Campi partendo dalla frazione umida dei rifiuti urbani. Perché non si guardano altre esperienze italiane con impianti di compostaggio migliori di quello che abbiamo noi? L’attenzione su questo tema non deve diminuire. La raccolta differenziata al mercato come sta facendo il Comune di Sesto (LEGGI QUI) deve essere la strada da intraprendere“.

C’è un problema tutto italiano dei controlli. Gli organi preposti li effettuano male e quindi non ci sono i responsabili – ha continuato Pietro Cavallo del Movimento 5 Stelle di Sesto Fiorentino -. Venti anni fa sentivo gli stessi odori di quest’anno. Il porta a porta risolverebbe questi problemi. Biosognerebbe abbandonare questi sistemi e passare ai sistemi a freddo che sono più moderni. La delibera sui rifiuti zero non è ancora passata in consiglio comunale a Sesto. L’amministrazione sestese è abbastanza ferma su questo punto. I controlli devono essere seri e costanti in questi impianti. A ottobre 2016 la mozione sull’installazione a Sesto delle centraline di controllo passò all’unanimità, ma niente è stato fatto al momento“.

Chi difende i cittadini? E’ questo quello che mi chiedo – ha concluso Niccolò Rigacci del Movimento 5 Stelle di Campi Bisenzio -. Siamo di fronte a meccanismi per cui chi dovrebbe difendere gli interessi dei cittadini minimizza. I controlli di Arpat hanno determinato delle conseguenze, ma ciò è successo grazie alle segnalazioni dei cittadini. Ma i sindaci dov’erano? In più i controlli di Arpat ci sembrano superficiali. Parlo anche di un altro punto. Se c’è il problema degli impianti controllati direttamente dal pubblico, la dove si vanno a costruire impianti interamente in mano ai privati il rischio aumenta in maniera esponenziale. Su Campi Bisenzio il Movimento 5 Stelle ha in piedi da due anni una battaglia contro un impianto di smaltimento liquami che verrà realizzato accanto all’Asmana. Si parla di 180mila tonnellate di liquami l’anno che verranno trattati. Il trattamento dovrà essere fatto al chiuso. I prodotti di questa depurazione saranno buttati in fogna, si parla del 90% di queste 180mila tonnellate, e ci tranquillizzano dicendo che vigilerà Arpat, la stessa che per farla muovere per il puzzo ci sono voluti i cittadini infuriati nei confronti dei sindaci. Concludo dicendo che Campi  Bisenzio è il fanalino di coda nella raccolta differenziata nonostante i proclami del sindaco che vorrebbe arrivare al 70% entro il prossimo anno. La svolta ecologista di Fossi, secondo noi, ha solo un valore elettorale. Il 28 settembre,in Consiglio comunale, gli chideremo i motivi della sua svolta ecologista che, secondo noi, è poco credibile“.

STEFANO NICCOLI

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