La Soffitta: “è dedicata a Giuliano Pini l’edizione 2018 di “AltoBasso”

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Unione Operaia di Colonnata
TuttoSesto

La grande arte passa sempre più da Sesto Fiorentino: dal 25 marzo al 6 maggio c’è “Giuliano Pini – Della libertà poetica”.

Quest’anno, per l’ottava edizione di AltoBasso, è in programma una grande antologica dedicata al pittore fiorentino Giuliano Pini scomparso il 27 maggio 2017 a 81 anni e che ha vissuto proprio a Sesto dal 1998.

AltoBasso è il progetto culturale che unisce in un unico appuntamento espositivo le due “anime” artistiche di Sesto Fiorentino: La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria del Circolo Arci-Unione Operaia in piazza Mario Rapisardi a Colonnata (l’Alto) e il Centro espositivo Antonio Berti in via Bernini (il Basso). L’idea di creare questo collegamento tra la parte alta e la parte bassa della città nacque una decina di anni fa da un’intuizione del Comune di Sesto Fiorentino sviluppata da Francesco Mariani, coordinatore del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti, e dalla storica dell’arte Giulia Ballerini.

L’evento è organizzato dal gruppo La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci- Unione Operaia di Colonnata con la collaborazione del Comune di Sesto Fiorentino ed è stato reso possibile dalla straordinaria disponibilità di Roberta Romanelli Pini (è stata vicino a Giuliano per 40 anni) che ha aperto agli organizzatori gli archivi di famiglia e collaborato alla selezione delle opere in mostra.

La rassegna sarà corredata da un accurato catalogo edito da Polistampa Edizioni- Firenze con, all’interno, importanti testimonianze e testi critici.

A presentare la genesi del progetto è, naturalmente, il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi. Il profondo legame dell’artista con Cavriglia, suo paese d’adozione nel Valdarno aretino, è raccontato dal sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni. La panoramica sulla vita e le opere di Giuliano Pini è sviluppata con cura dalle storiche dell’arte Giulia Ballerini e Alessandra Acocella, con un’integrazione riguardo alla grafica di M. Donata Spadolini.

A spiegare le motivazione di questa mostra è Roberta in una lettera (inserita nel catalogo) densa di emozione: “Noi siamo la memoria di relazioni – sostiene – e questo Giuliano ha sempre raffigurato con il suo teatro dell’immaginazione… Non è forse la vita l’arte dell’incontro? Marcel Proust scrive la memoria è la risonanza di un sentimento del passato anche in condizioni diverse e questo è l’intento di questa iniziativa: riproporre Giuliano con i suoi sogni, le sue passioni, le sue turbolenze, le sue dolcezze, la sua fisionomia stilistica. Giuliano è cresciuto su se stesso dall’interno della propria inclinazione espressiva, pervaso dal sentimento della bellezza che vive nella fragilità della vita, dell’esistenza, con le sue ossessioni che diventano poesia e poesia che diventa immagine”.

La mostra racconterà oltre 60 anni di percorso artistico di Pini dalla sua prima apparizione pubblica del 1955 nella mostra-concorso “Ritratto contemporaneo” alla Casa di Dante a Firenze. Da allora ne ha fatta di strada quel giovane artista che aveva mosso i primi passi nello studio del pittore Arrigo Dreoni e che era stato incoraggiato a perseverare anche da Ottone Rosai. Pian piano sono arrivati i riconoscimenti, sempre più importanti, e le mostre sono diventate decine e decine. Perché il suo stile unico ha saputo conquistare critica e appassionati. L’ultimo evento cui ha partecipato – insieme a Fuad e Giampaolo Talani – è stato la mostra “Meriggio fiorentino” organizzata dall’amico Paolo Nocentini, nell’ambito dell’Estate Fiorentina nel luglio 2016, nelle tre grotte del Poggi sotto la balconata di piazzale Michelangelo.

Ritiratosi negli anni ottanta-novanta nella tranquilla Cavriglia (l’ultimo trasferimento sarà poi quello a Sesto Fiorentino) ha avuto la gioia di vedersi intitolare la Sala della Giunta del Municipio. Il Comune di Cavriglia – partner della mostra “Giuliano Pini – Della libertà poetica” – ha poi voluto istituire anche un premio annuale di pittura a lui dedicato che coinvolge le scuole del territorio.

Per Sesto Fiorentino è un grandissimo onore ospitare questo evento espositivo – sottolinea Francesco Mariani, coordinatore del progetto, responsabile del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata – perché il fascino delle opere di Giuliano Pini è straordinario e siamo orgogliosi di essere i primi a rendergli omaggio a un anno dalla sua scomparsa. Un grazie enorme va a Roberta che ci ha aperto i suoi scrigni d’arte e il suo cuore e a Tina per il suo contributo straordinario. Tengo molto anche a ringraziare i tantissimi collezionisti privati che ci hanno messo a disposizione pezzi unici, fondamentali per raccontare la storia dell’artista; in tal senso un grazie particolare va alla tipografia Edi-Grafica-R2B2 di Filippo Becattini dove Giuliano Pini ha creato per anni la sua arte litografica e incisoria. E’ doveroso, infine, ricordare i tanti volontari del nostro gruppo, dell’Associazione Anziani e di altre associazioni sestesi, tra cui Edilio, Gualtiero, Felice, Mauro e molti altri, che hanno donato e doneranno il loro tempo per la perfetta riuscita di questa importate iniziativa”.

La mostra “Giuliano Pini – Della libertà poetica” sarà aperta, ad ingresso gratuito, in entrambe le sedi espositive con i seguenti orari: dal martedì al sabato 16-19; festivi 10,30- 12,30 e 16-19; lunedì chiuso.

La Soffitta Spazio delle Arti

 

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