La Soffitta ospita la mostra dedicata a Sergio Scatizzi

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Si avvicina il momento del taglio del nastro per la prima mostra della stagione 2018-19 de La Soffitta Spazio delle Arti, la storica galleria d’arte del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata a Sesto Fiorentino.

Ad aprire il calendario è un’antologica dedicata al grande pittore, lucchese di nascita e fiorentino d’adozione, Sergio Scatizzi, nel centenario della sua nascita. Nelle rosse sale de La Soffitta saranno esposte 60 opere provenienti in gran parte dalla collezione privata di Carlo Sarri e anche dall’Archivio Scatizzi gestito dal nipote del pittore, Alberto Diolaiuti, titolare della galleria Studio d’arte Moderna Il Fiore di Montecatini Terme. L’organizzazione è del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti con la collaborazione del Comune di Sesto Fiorentino.

Il progetto – il titolo della mostra è semplicemente Scatizzi – è nato da un felice connubio tra Francesco Mariani, responsabile del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Carlo Sarri e Alberto Diolaiuti con quest’ultimo che ha coordinato la selezione delle opere e la curatela della mostra.

Sergio Scatizzi è nato nel 1918 a Gragnano, in provincia di Lucca, e ha soggiornato a Napoli, Roma e Parigi prima di tornare in Toscana, prima a Montecatini Terme e dal 1955 a Firenze dove è deceduto nel 2009. Nel suo percorso ha conosciuto la scuola di Posillipo e tanti artisti del periodo tra le due guerre. I suoi cavalli di battaglia sono le nature morte, i paesaggi e le marine. Ha esposto per la prima volta a Montecatini Terme presso la Libreria Ariel nel 1949 e pian piano le sue opere sono state portate ed apprezzate ovunque. E’ stato protagonista alla XXV biennale di Venezia e nel 1965 alla IX Quadriennale di Roma. Sono seguite esposizioni in Stati Uniti, Canada e nelle più prestigiose location italiane. Nella sua città adottiva, Firenze, ha ricevuto, nel 1967, il XVIII premio del Fiorino ed ha anche esposto a Palazzo Strozzi, nel Salone delle Reali Poste degli Uffizi e nel Quartiere d’Inverno della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.

Per Sesto Fiorentino questo è un grande evento, come conferma il sindaco Lorenzo Falchi: “La Soffitta – scrive sul catalogo della mostra il primo cittadino – porta a Sesto Fiorentino, nel centenario della nascita, la pennellata concreta, forte, materica di Sergio Scatizzi, artista di fama cristallina profondamente legato alla terra toscana. Paesaggi e nature morte, sotto il pennella di questo artista, diventano esperienze che, impropriamente, potremmo definire ‘multisensoriali’. L’occhio e la mano di Scatizzi trasformano le colline toscane, le spiagge, panorami calmi o tormentati, in tocchi di colore che sbalzano fuori dalla tela e riescono a restituire a chi osserva non solo la visuale, ma anche gli odori, i rumori, il calore. Una pittura che avvolge, che trasfigura il paesaggio toscano in forma e colore per farlo ricomporre all’osservatore, in una comunione piena con l’esperienza dell’artista”.

Una pittura – prosegue Falchiviva e di vita, che La Soffitta regala alla nostra città, offrendo un’occasione straordinaria di incontrare l’arte. Un grazie, quindi, a La Soffitta, che si conferma, ancora una volta, una delle realtà più importanti per la vita culturale di Sesto Fiorentino”.

Basilare per la riuscita della mostra è stata la disponibilità di Carlo Sarri, collezionista sestese, che ha messo a disposizione la sua ampia collezione.

Sono sempre stato attratto dalle cose belle nella vita indistintamente da cosa fossero – racconta Sarri –. L’arte è stata una di esse. Negli ultimi anni, grazie anche ad alcuni amici di vecchia data, me ne sono interessato con più insistenza perché incuriosito dalle discussioni che sentivo fare intorno a me. Scatizzi è il pittore che più mi ha intrigato perché ha avuto una produzione continua e variegata nel corso dalla sua vita, tanto che per conoscerla tutta è diventata un’impresa stimolante verso la ricerca del bello. In Scatizzi – conclude Sarri – ho trovato un artista acclamato dai collezionisti che intriga e stuzzica la voglia di conoscerlo più profondamente. Ogni suo soggetto che sia: fiore, natura morta o paesaggio, questo animo sensibile e colto è capace di fare amare l’arte”.

Nel catalogo della mostra (in cui è presente anche un bel testo critico di M. Donata Spadolini), Alberto Diolaiuti traccia poi un frizzante profilo dello zio arista: “La sua attrazione per l’arte – scrive – non era rappresentata solo dalla pittura ma da tutto il mondo complesso dalle arti dell’uomo”.

Non mancano particolari curiosi: “Nel suo studio c’è stato per lungo tempo un cartone (che poi mi regalò per tenerlo in galleria) con su scritto da un lato ‘Bisogna dipingere più che si può; come si può; senza paura di fare della cattiva pittura’ (una citazione di Monet) e dall’altro ‘La bellezza è un fatto espressivo. Non esistono modelli’ (che ritengo sue parole). Da ciò possiamo comprendere quanto la sua esistenza sia stata spesa a cogliere continuamente gli stimoli estetici che provenivano sia dall’arte sia dalla natura stessa da cui, ha sempre affermato, essere stato ispirato”.

Scatizzi non apprezzava solo la pittura: “Era anche un grandissimo amante della musica classica e della lirica specialmente di Giacomo Puccini di cui possedeva i dischi di tutte le opere. Per me – conclude Diolaiuti – è un onore e un privilegio amare e salvaguardare la sua opera pittorica che esiste e continuerà ad esistere perché la morte non può cancellare l’arte vera che è sempre immortale”.

Per La Soffitta Spazio delle Arti – sottolinea a sua volta Francesco Marianiquesta è la mostra numero 443 della nostra lunga storia. La ritengo una splendida occasione per proporre una selezione imperdibile delle migliori opere di Sergio Scatizzi e siamo certi che la mostra sarà grandemente apprezzata dai tantissimi appassionati d’arte che frequentano puntualmente la nostra galleria. Di sicuro non c’era modo migliore per inaugurare la nostra nuova stagione espositiva”.

L’inaugurazione è in calendario domenica 23 settembre alle ore 10,30. La rassegna sarà visitabile sino all’11 ottobre con i seguenti orari: feriali 16-19; festivi 10-12 e 16-19; lunedì chiuso.

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