La strage della notte di San Bartolomeo, l’oscuro ruolo di Caterina de’Medici

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Caterina de’ Medici fu l’ultima discendente diretta del ramo principale della famiglia Medici. Era figlia di Lorenzo II duca di Urbino e di Maddalena de la Tour d’Auvergne. Il matrimonio fra i due era stato voluto da papa Leone X (Giovanni de’ Medici) che cercava di barcamenarsi nelle alleanze con la Francia e la Spagna per non mettere a rischio lo Stato Pontificio e Firenze.

Col matrimonio voleva assicurare un futuro alla dinastia, ma i piani del Papa saltarono perché la primogenita fu femmina e i genitori sopravvissero solo alcuni giorni al parto: morti di sifilide Lorenzo e di febbri puerperali Maddalena.

Rimasta orfana, Caterina fu trasferita a Roma e affidata prima alla nonna Alfonsina Orsini e poi alla zia Clarice, moglie di Filippo Strozzi. Questa convivenza spiega l’appoggio che Caterina, ormai Regina di Francia, concesse allo stesso Filippo e i suoi figli nelle lotte contro Cosimo I che la stessa Caterina considerava un usurpatore.

Caterina aveva solo otto anni quando, approfittando della discesa dei Lanzichenecchi su Roma, Firenze si ribellò ai Medici e tornò a essere repubblicana. I rivoltosi lasciarono andar via i due ‘bastardi’, Ippolito e Alessandro, ma tennero come ostaggio Caterina, una carta da giocare in caso di rappresaglia da parte del Papa. Fu rinchiusa prima nel convento domenicano di Santa Lucia che ospitava suore che qualche anno prima avevano appoggiato il programma antimediceo del Savonarola e, poi, in quello benedettino delle Murate.

Durante l’assedio di Firenze ci fu chi propose di appendere Caterina alle mura della città che era sotto il tiro dell’artiglieria imperiale o addirittura di darla in pasto ai mercenari che combattevano per la Repubblica. Il suo soggiorno alle Murate durò dal 7 dicembre 1527 fino al 20 luglio 1529, quando ai governanti fiorentini parve che Caterina fosse trattata fin troppo bene e decisero di trasferirla di nuovo al Monastero di Santa Lucia dove rimase fino alla fine dell’assedio.

Una volta ristabilito l’ordine mediceo, Caterina fu trasferita a Roma nella residenza che Jacopo Salviati aveva ricevuto in dote dalla moglie Lucrezia, figlia del Magnifico. Quando qualche anno più tardi il Palazzo fu abitato da Margherita d’Austria, moglie di Alessandro de’ Medici, prese il nome di Palazzo Madama con cui ancora oggi è conosciuto.

Intanto per Clemente VII, capo indiscusso della famiglia, era giunto il momento di trovare il giusto marito alla giovane Caterina. Molti furono i pretendenti, ma alla fine la spuntò Enrico di Valois, secondogenito di Francesco I re di Francia. Dopo un breve periodo passato a Firenze in casa di Maria Salviati e quindi del futuro Cosimo I, nella tarda estate del 1533, Caterina, partì alla volta della Francia e non rivide più Firenze.

Enrico II di Valois era il secondogenito di Francesco I, re di Francia e, come tale, non era destinato al trono. Quando sposò Caterina de Medici nessuno poteva quindi immaginare che quella donna, minuta e bruttina, avrebbe avuto un ruolo fondamentale, ma controverso, nella storia di Francia tanto da guadagnarsi il “titolo” di Madame Serpent.

Il matrimonio tra Enrico e Caterina fu celebrato direttamente da papa Clemente VII a Marsiglia il 28 ottobre 1533. La giovane Medici fu molto amata dal suocero, ma trovò alla corte parigina un clima ostile creato ad arte da Diana di Poitiers, la matura amante del marito. Anche per questo Caterina si circondò di persone di fiducia arrivate con lei da Firenze e che portarono un vento di novità alla corte francese.

Dopo la misteriosa morte del primogenito di Francesco I di Valois e dello stesso re di Francia, Enrico II e Caterina de’ Medici, entrambi di ventotto anni, diventarono i nuovi sovrani. La cerimonia del loro insediamento avvenne nella basilica di Saint Denis e pare sia stata macchiata da una umiliante esibizione di Diana di Poitiers.

Nel 1559 la Francia concluse, dopo più di sessant’anni di conflitto quasi ininterrotto, un trattato di pace con gli Asburgo che nel frattempo si erano divisi in due linee dinastiche: spagnola e austriaca. Le condizioni del trattato non risultarono soddisfacenti agli occhi di Caterina perché la Francia accettava di perdere tutti i possedimenti italiani.

La pace tra Francia e Spagna fu sancita dal matrimonio tra Filippo II di Spagna ed Elisabetta figlia dei monarchi francesi. I festeggiamenti furono però funestati dalla morte di Enrico II, ucciso da un colpo all’occhio ricevuto durante un duello contro Gabriel de Montgomery.

Caterina, rimasta vedova, decise da quel momento di vestirsi solo di nero, anche se il lutto regale in Francia si esprimeva con il bianco. Si guadagnò così il titolo di Regina Nera. Vista la giovane età di Francesco II e di Carlo IX, i figli che si sarebbero succeduti sul trono di Francia, per molti anni fu Caterina a governare la Francia.

Dovette affrontare i contrasti religiosi fra Cattolici e Ugonotti che da anni dilaniavano il Regno. Grazie alle sue doti diplomatiche riuscì a imporre una prima pace, firmata ad Amboise, garantendo la libertà di culto agli Ugonotti. L’equilibrio rimase instabile tanto che fu drammaticamente spezzato pochi giorni dopo le nozze (definite vermiglie a causa del sangue successivamente sparso) fra un’altra figlia di Caterina, la cattolicissima Margherita (Regina Margot nel romanzo di Dumas), ed Enrico III di Navarra, protestante.

Carlo IX, nel frattempo divenuto re, ordinò, infatti, di uccidere i capi protestanti, ma la situazione gli sfuggì di mano e alla fine furono uccisi indiscriminatamente più di cinquemila ugonotti. L’episodio che risale alla notte fa il 23 e il 24 agosto 1572, è rimasto famoso nella storia come la strage della notte di San Bartolomeo e Caterina ne è stata considerata per molto tempo l’ispiratrice. Le interpretazioni storiografiche più moderne però attribuiscono le maggiori responsabilità alle nobili famiglie cattoliche più oltranziste come i Guisa.

Caterina, prima di morire, ebbe l’opportunità di vedere sul trono anche un terzo figlio, Enrico III, ma il destino gli risparmiò almeno l’assassinio dell’ultimo mas chio della famiglia avvenuto per mano di un monaco fanatico. Con l’ennesimo fatto di sangue si estinse così anche la casata dei Valois. A regnare sulla Francia fu l’ex genero di Caterina, Enrico Borbone di Navarra (“Parigi val bene una messa”) che presto sarebbe diventato sposo di un’altra Medici, Maria. Ma questa è un’altra storia.

Daniele Niccoli

 

 

 

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