Dopo oltre sessant’anni di pianificazioni urbanistiche rivoluzionate decade dopo decade, siamo alla svolta per l’area di Castello. Potrebbero passare di mano – scrive La Nazione – i 168 ettari che Unipol ha ‘ereditato’ da Fondiaria Sai per cui il Comune ha già varato la revisione del piano urbanistico esecutivo (Pue), ribadendo la realizzazione degli 80 ettari di parco ma dimezzando il volumi di cemento delle licenze edilizie già rilasciate, da circa 450mila metri quadri di superficie utile lorda a poco più di 200mila.
Interessato all’acquisto dell’area di Castello c’è Eduardo Eurnekian, l’ottantaquattenne imprenditore presidente e ceo di Corporación America (2 miliardi di dollari di profitti l’anno, con oltre cinquanta aeroporti nel portafoglio), e della sua controllata italiana, nuovo azionista di controllo dello scalo Amerigo Vespucci.
Un affare che sgombrerebbe il futuro da molti problemi per la realizzazione dell’aeroporto di Peretola, ma anche per lo sviluppo a nordovest di Firenze, cittadella viola compresa, visto che l’operazione stadio è vincolata allo spostamento dei mercati generali Mercafir proprio sui terreni di Castello. Questioni di opportunità e di business: toccherebbe a Toscana Aeroporti, infatti, pagare Unipol per l’esproprio di 25 ettari di terreno per rispettare i nuovi vincoli di sicurezza aeroportuale necessari alla realizzazione della nuova pista di Peretola. Esproprio o acquisto a quali cifre? I valori di mercato, per quel terreno, si aggirano tra i 20-25 milioni di euro. Mentre Unipol ha a bilancio circa 106 milioni di euro per l’intera area di Castello. Si tratta però di un valore ipotetico, perché in realtà sono molti i fattori che potrebbero contribuire alla variazione del valore effettivo, tra questi la impossibilità di realizzare i progetti per cui erano state ottenute le licenze a costruire.
Difficilmente, insomma, Unipol potrebbe ottenere più di 100 milioni. E Eurnekian, mettendosi a un tavolo con il Comune, sarebbe interressato a realizzare sui terreni di Castello un grande albergo e un grande ristorante a servizio dell’aeroporto ma non solo. Per poi destinare il resto degli spazi a un progetto realizzato a braccetto con l’amministrazione di Palazzo Vecchio.
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