L’arte simbolista senza tempo di Alessio Serpetti ha raccolto consensi unanimi

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Si è chiusa con unanimi consensi la mostra Alessio Serpetti e i maestri del Simbolismo. Il Sogno e le sue Radici, dedicata all’artista romano Alessio Serpetti, classe 1975, che ha proposto una selezione delle sue creazioni d’ispirazione simbolista che sono state affiancate a opere di grandi maestri dell’epoca a cavallo tra XIX e XX secolo messe a disposizione dal collezionista fiorentino Emanuele Bardazzi.

L’evento si è tenuto dal 17 novembre al 5 dicembre nelle rosse sale de La Soffitta Spazio delle Arti, al secondo piano del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata a Sesto Fiorentino.

Serpetti ha studiato tecniche grafiche e pittoriche a Roma, sotto la guida del maestro Carlo Marcantonio, prima all’Accademia Prenestina del Cimento e poi alla Scuola d’Arte “Casa Romana” realizzando, negli anni novanta, una serie di ritratti allegorici incentrati sulla figura femminile. Si è poi completato frequentando l’Istituto d’Arte di Anagni e l’Accademia di Belle Arti di Roma.

“L’idea di questa esposizione – ricorda l’autore – è nata quando ho visto i cataloghi delle mostre tenutesi recentemente a Sesto e dedicate ai Simbolisti, cioè Incubi nordici e miti mediterranei. Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea del 2014 e La Vergine e la femme fatale. L’eterno femminino nell’immaginario grafico del Simbolismo e dell’Art Nouveau del 2017. In particolare la seconda era perfettamente in linea con i miei lavori sulla figura femminile sviluppati nell’ultimo decennio. Insieme alla storica dell’arte Giulia Ballerini e al collezionista Emanuele Bardazzi abbiamo così pensato a questa mostra che mettesse in stretta comunicazione le opere dei maestri del XIX e XX secolo con i miei lavori.

Devo dire di essere molto soddisfatto del risultato – continua Serpettiperché la maggior parte degli abbinamenti presentati si è rivelato profondamente affine per senso grafico o concettuale. Siamo riusciti a creare quel fil rouge capace di legare armoniosamente l’ieri e l’oggi dello spirito simbolista. Ringrazio Francesco Mariani e La Soffitta per l’ospitalità e sono felice che in tanti abbiano voluto visitare l’esposizione nei venti giorni d’apertura. E’ stata una bellissima esperienza. All’inizio l’ho definita come un ‘viaggio’ nel mondo della grafica figurativa e delle sue suggestioni espresse attraverso il sogno e le sue simbologie. Ora posso dire che mi ha anche arricchito molto offrendomi nuovo stimoli per il mio percorso artistico”.

Per la Soffitta Spazio delle Arti la mostra di Alessio Serpetti rappresenta un’altra scommessa vinta – chiosa il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani -. Abbiamo avuto davvero tante visite, con oltre 200 commenti firmati, e un gradimento diffuso dell’idea innovativa di creare questo ponte fra l’epoca d’oro del Simbolismo, a cavallo fra XIX e XX secolo, e un artista moderno che da quell’epoca è stato conquistato e ispirato. Ringrazio Giulia Ballerini per la curatela della mostra, Emanuele Bardazzi per averci messo a disposizione pezzi pregiati della sua collezione, come L’isola dei morti di Klinger o La notte di Valpurga di Welti, e tutti i volontari che hanno dato il loro contributo per la riuscita dell’evento. Sono certo che Alessio raccoglierà sempre maggiori apprezzamenti per il suo interessantissimo e suggestivo lavoro”.

La Soffitta Spazio delle Arti

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