Oggi le Mamme NO Inceneritore hanno inviato un email tutti i sindaci, ai componenti delle giunte e ai consiglieri dei 70 comuni facenti parte del territorio gestito dall’ATO TOSCANA CENTRO. Come Comitato abbiamo chiesto se i consiglieri fossero a conoscenza di quello che tutti i comuni (fatta eccezione per Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Vaglia) hanno votato con un timing molto particolare.
Qui sotto il testo della lettera:
“Caro amministratore,
Siamo un comitato fatto da cittadini e cittadine nato a Firenze nel 2014, che si occupa della difesa dell’ambiente e del territorio che ci circonda e nel quale vivranno i nostri figli nel prossimo futuro.
Nel nostro nome portiamo il cuore della nostra battaglia e del nostro obbiettivo: abbandonare la strada dell’incenerimento dei rifiuti (che per noi sono da considerarsi risorse) per imboccare la strada delle alternative. Come ogni cambiamento, può essere una strada difficile, ma è anche l’unica che può garantire un presente e un futuro certo, positivo, pulito ed economicamente sicuro. Tale scelta salvaguarda l’ambiente e la salute di tutti i cittadini, non ci espone a rischi economici e finanziari, e soprattutto colpisce dritto al centro il problema dei rifiuti, non solo non lo evita ma lo riduce.
Potremmo riempire pagine di parole per difendere la nostra scelta, ma in questi anni abbiamo imparato che a volte è importante fermarsi e lasciar parlare gli atti e i documenti ufficiali che stanno dietro alle decisioni che noi rigettiamo: lì infatti sono scritte nero su bianco le conseguenze nel nostro futuro. Da quei documenti possiamo estrapolare i dati e i numeri con cui i cittadini di Firenze, Prato e Pistoia convivono oggi e rischiano di soccombere un domani. Leggendo e studiando quei documenti abbiamo imparato quanta distanza ci sia tra i comunicati degli assessori, degli esponenti di partito e degli amministratori pubblici dalla realtà della questione.
Oggi siamo qui a scriverle perché qualche giorno fa abbiamo finalmente avuto modo di leggere un nuovo documento approvato in sede assembleare ATO Toscana Centro anche dal vostro Comune. Si tratta della Convenzione firmata il 07/10/2016 e dal titolo “CONVENZIONE TRA AUTORITÀ PER IL SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI ATO TOSCANA CENTRO E Quadrifoglio Servizi Ambientali Area Fiorentina S.p.A. E Q.tHERmo S.r.l. PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SITO IN LOC. CASE PASSERINI, SESTO FIORENTINO (FI)”.
In questo documento, che ricordiamo è stato approvato anche dal vostro Comune (hanno votato contro solo i Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Vaglia), si trovano alcuni punti per noi molto gravi.
Il primo aspetto inquietante è il seguente:
Punto “6. Conferimento di Rifiuti Convenzionati tramite ATO e obblighi di ATO”
“(ii) qualora i rifiuti conferiti dal Gestore Unico ai sensi del precedente paragrafo (i) non siano sufficienti per saturare il carico termico dell’Impianto, consentire al Gestore Unico di conferire presso l’Impianto gli ulteriori rifiuti speciali, che rispettino le caratteristiche previste nei Permessi e, in particolare, nell’Autorizzazione;
(iv) in caso di necessità di ulteriori quantità di Rifiuti Convenzionati tramite AATO per
saturare il carico termico dell’Impianto, attivarsi presso gli ambiti regionali toscani per la stipula di accordi (laddove necessari) che consentano il conferimento di rifiuti urbani che rispettino le caratteristiche previste nei Permessi e, in particolare, nell’Autorizzazione, dai relativi gestori fermo restando che l’AATO dovrà inoltre rappresentare a tali soggetti che i rapporti tra gli stessi e Q.tHERmo saranno da formalizzarsi mediante la sottoscrizione di un contratto di conferimento.”
Fino ad oggi si è sempre affermato e giustificato questa scelta di costruire un impianto di incenerimento perché necessaria per gestire quella che potrebbe diventare un’emergenza rifiuti. Si è sempre detto che il “termovalorizzatore di Firenze” servirà a coprire il solo fabbisogno di rifiuti urbani del territorio dell’ATO Toscana Centro. Noi abbiamo sempre sconfessato questa teoria con numeri alla mano e abbiamo più volte denunciato il rischio di arrivare ad avere un impianto affamato di rifiuti, che invece di risolvere un problema ne apre un altro: trovargli il cibo.
Siamo sempre state accusate di ideologia o addirittura di terrorismo mediatico, ma siamo andate avanti lo stesso e oggi leggiamo nella convenzione approvata anche dal vostro Comune che: IN CASO DI BISOGNO SI POTRANNO BRUCIARE ANCHE I RIFIUTI SPECIALI, E SE QUELLI LOCALI NON BASTASSERO SI POTRANNO IMPORTARE I RIFIUTI DA FUORI.
In due soli commi si è sconfessato quello che è stato sbandierato per anni. E tutto questo avviene proprio quando l’Europa sta valutando di aumentare l’obbligo di raccolta differenziata dal 65% al 70%. Molti comuni dell’ATO Toscana Centro, come forse il suo, non hanno ancora raggiunto nemmeno il 65% ma stanno lentamente migliorando, facendo diminuire di molto la quantità di rifiuti da smaltire e da incenerire. Gia’ ad oggi i conti tornano poco, ma la domanda che vi facciamo è la seguente: un domani, quando tutti i comuni raggiungeranno e supereranno abbondantemente le percentuali minime di raccolta differenziata imposte per legge, perché finalmente gestore e Comuni sposeranno il metodo di raccolta PAP PAYT che ridurrà drasticamente il totale del rifiuto residuo a smaltimento con costi più bassi per i cittadini (ci sono ormai a disposizione dati su migliaia di Comuni italiani che confermano questo risultato), chi si accollerà la responsabilità di aver dato il via alla costruzione di un inceneritore che non avrà più il combustibile di cui si nutre?
Ed ecco che veniamo al secondo punto, forse ancora più grave del primo e dal titolo esplicativo:
Punto “14. Perdita dell’Equilibrio Economico-Finanziario e Revisione del Piano Economico – Finanziario”
Questo punto è fatto di tanti commi, a prima lettura di difficile interpretazione, ma che in sostanza dicono una cosa molto chiara e precisa: il rischio finanziario sarà a carico dei cittadini. In questi anni abbiamo dovuto imparare a leggere questi documenti e questo tipo di linguaggio, e siamo diventate brave a comprenderlo e come spesso succede quello che abbiamo letto in questo punto non ci piace per nulla:
– si prende atto della possibilità di non riuscire a bruciare quanto previsto
– si accetta che in questo caso non sia ipotizzabile una perdita di introiti per QTHERMO
– si afferma che la differenza dovrà essere coperta dai cittadini.
Questo è quello che ha firmato il suo comune insieme a molti altri comuni dell’ATO Toscana Centro: un assegno in bianco. E qui le chiediamo di leggere attentamente questo punto, di leggerlo e rileggerlo e di rifletterci sopra. Purtroppo il linguaggio usato è di quelli “difficili”, di quelli che allontanano i cittadini dalla lettura e dalla comprensione. Ma noi lo abbiamo fatto, e se lo fa anche lei potrà trarre le nostre stesse conclusioni.
Le chiediamo di mettersi una mano sulla coscienza personale e su quella politica e le facciamo anche una domanda: ma lei sarebbe disposto a fare dei lavori in casa, pattuire una cifra ben precisa con il costruttore ma firmando una clausola che la obbliga a risarcire ogni eventuale perdita del costruttore, anche molto alta, dovuta alla incapacità del costruttore di eseguire quei lavori???
La risposta è ovviamente no, ma perchè allora il suo Comune, insieme ad altri 66 di ATO TOSCANA CENTRO ha firmato questa cambiale? Se qualcuno, anche solo lontanamente, ipotizza dei motivi per cui questo investimento possa non fruttare e essere produttivo come raccontato fino ad oggi (e di motivi per cui dubitare di questa soluzione ce ne sono a decine), allora le chiediamo di agire e di impedire questo ennesimo errore amministrativo che obbligherebbe in futuro i cittadini a pagare di tasca propria per scelte sbagliate e conti fatti male.
Il debito pubblico italiano e i fragili conti dell’Italia e della Regione Toscana invitano a compiere azioni che non creino debiti ma guadagni in futuro. La stessa Unione Europea ha ufficializzato come da oggi in futuro gli investimenti della propria Banca (la BEI) riguardo al settore dei rifiuti devono essere indirizzati verso la parte alta della Piramide (ovvero verso riciclo, differenziazione e recupero delle risorse) e non verso la parte bassa (inceneritori e discariche). La BEI ancora non ha posto la firma definitiva per lo stanziamento di quasi il 50% del finanziamento necessario alla costruzione dell’inceneritore. La seconda banca che doveva partecipare al finanziamento, il Monte dei Paschi di Siena, versa in condizioni disastrose proprio per aver elargito troppi finanziamenti senza certezze di ritorno e per questo ora è stata nazionalizzata… e il conto finale deve ancora arrivare.
Le chiediamo quindi un atto di responsabilità verso i cittadini che l’hanno votata, verso la gente del territorio che lei rappresenta: chieda fermamente di rivedere questa convenzione.
Non permetta che si esplichi, oltre al danno ambientale e sanitario, un danno economico nei confronti dei suoi cittadini; non e’ possibile che siamo noi cittadini quelli che ci rimetteranno.