Lega e Fratelli d’Italia sul campo nomadi: “Prospettive risolutive non convincenti”

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Campo rom Sesto

Il centrodestra unito ha presentato un’interrogazione in merito alla richiesta di approfondimenti relativi allo smantellamento del campo nomadi di Via Madonna del Piano, nell’area adiacente al Polo Scientifico che è stato chiuso il 12 novembre scorso.

 

In merito alle risposte ottenute dall’assessore alle politiche sociali Camilla Sanquerin, Daniela Pancani della Lega Sesto Salvini Premier, Roberta Lancioni della Lega Sesto Salvini Premier, Filippo La Grassa, coordinatore Lega della Piana Fiorentina, Alessandro Scipioni, responsabile Provinciale Lega, si esprimono con queste dichiarazioni:

 

“L‘Amministrazione Comunale non è riuscita a rispondere compiutamente alle tante domande poste. Curioso però pensare che siano stati spesi 39.951,96 euro visto che sono stati gli stessi occupanti a smantellare la struttura.

 

Fa ‘piacere’ sapere che per espresse dichiarazioni dell’assessore Sanquerin, lo sgombero del campo nomadi non ha gravato sulle tasche dei contribuenti in quanto sarebbero stati gli stessi occupanti a demolire le baracche. Sarebbe, però, curioso sapere se tale demolizione è avvenuta nel rispetto degli standard di sicurezza, soprattutto da parte dei fruitori delle baracche abusive. Indossavano costoro i dispositivi di protezione individuale mentre eseguivano l’opera? Appare curioso che l’amministrazione comunale fosse concorde che tali lavori fossero eseguiti dagli stessi occupanti, salvo avesse verificato che fossero tutti ‘operai qualificati’ come previsto dai necessari requisiti di legge. Almeno siamo certi che lo smaltimento dell’amianto sia stato eseguito da una ditta qualificata, ma sarebbe bello che gli onesti contribuenti sestesi potessero essere informati dei parametri utilizzati per concedere a costoro gli alloggi ERP. Presumiamo che su questo fossero titolati della necessaria residenza. 

 

Con il tempo avremo le risposte che andiamo invano cercando, anche rispetto alla trasparenza dei fondi per gli alloggi temporanei e i contributi del mercato privato. Non da ultimo le risoluzioni dei percorsi per l’integrazione, dall’assessore Sanquerin definite di ‘prospettiva’ e pertanto non risolutive e certe rispetto all’ingente patrimonio investito.

 

Sono stati infatti previsti 20000 euro a famiglia per un totale di circa 210.000 euro per i nuclei familiari di etnia rom collocati presso abitazioni in affitto al di fuori del Comune di Sesto Fiorentino.

 

L’assessore Sanquerin ha parlato di un percorso verso l’indipendenza che si ‘augura’sia risolutivo.

 

Ma se così non fosse, i cittadini dovrebbero ancora farsi carico degli oneri di questo progetto e di eventuali debiti lasciati? Per quanto a lungo? Se alcuni nuclei familiari non riuscissero dunque a portare a termine l’integrazione, dove verrebbero ricollocati? Verrebbero loro assegnate nuovamente delle case popolari?

 

Tante domande che necessitano di chiarezza, dovuta soprattutto a chi da tanto è in attesa di una casa popolare.

 

Comunque siamo certi che con un po’ di curiosità e pazienza avremo tutte le notizie dettagliate e soddisfacenti sul capolavoro dell’amministrazione Falchi: anteporre le sistemazioni degli occupanti abusivi, con l’ausilio del sostegno nell’inserimento lavorativo, a quelle dei sestesi in difficoltà per emergenza abitativa e perdita dell’occupazione“.

 

Anche Fratelli d’Italia, per bocca del responsabile comunale Romeo Rosano in concerto con i suoi organi provinciali e regionali, si dichiara insoddisfatto delle risposte fornite dall’amministrazione comunale per bocca dell’Assessore Sanquerin.

 

“Ho ascoltato con molta attenzione – dichiara Rosano la risposta verbale dell’Assessore competente, ma non ho trovato dati che chiarissero la collocazione data a quelle 12 famiglie (circa 72 persone). Non è una folla immensa, ma ci piacerebbe sapere con esattezza come sono state ricollocate sia in ambito comunale che extracomunale. Ci piacerebbe sapere con esattezza (visto che si opera con soldi della collettività) quanto realmente è costato e costerà tutta l’operazione chiusura campo.

 

Nel nostro precedente comunicato avevamo espresso soddisfazione per la chiusura del campo che auspicavamo da molto tempo,ma questa operazione non può e non deve gravare interamente sulla spalle della collettività sestese.

 

35 anni sarebbero bastati a molti di loro per trovarsi lavoro e casa, sarebbero stati più che sufficienti per mettersi in regola con le leggi che guidano la società italiana tutta e, visto che si dicono italiani, anche la loro comunità.

 

Non ci si racconti che sono disagiati da aiutare ed integrare perché non regge, non è credibile e lo sappiamo bene tutti. Anche i nostri amministratori“.

1 COMMENTO

  1. Non dimentichiamoci del contratto dei ferrotranvieri che si sono infilati nel controllo delle accise carburanti. Nessun altra categoria di lavoratori ha una lobby così forte e corrotta da guerre. Ricordiamoci che con i treni ci trasportano enormi carichi di armi. Se poi vai a cercare di combatterli ti si attaccano addosso i ferrotranvieri che innescano il terrorismo perché fanno guerre anche dalla parte della sinistra. Hanno avuto un controllo dei governi da ambo le parti. Quella è una categoria pericolosa.

    https://sorexhu.blogspot.com/2019/11/tasse-vs-popolo.html

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