L’estate calda del commercio fiorentino

0
137
TuttoSesto

Ammetto di non essere un economista, ma un’azienda che fattura il 3% e vuol ridurre il 20% dello stipendio dei suoi dipendenti mi fa pensare.

Senza ritornare a frasi ridondanti e superate come “lo sfruttamento del proletariato”, mi pare che qualcosa non funzioni per il verso giusto. La redistribuzione della ricchezza non avviene in maniera equa.

E’ quello che sta succedendo ai lavoratori dell’ikea, che da giorni stanno protestando davanti al negozio di Sesto Fiorentino.

L’estate  2015 però è strana per il commercio di tutta l’area.

Alla Metro protestano perché costretti all’apertura ferragostana. Lo stesso fanno i dipendenti di molti negozi del centro. Al Carrefour di Calenzano ormai si lavora anche la notte mentre all’Obi  si sono dimenticati la data dell’ultimo giorno di chiusura.

Il nuovo che avanza? Può darsi, ma intanto i sindacati sostengono che “le aperture degli esercizi commerciali nelle festività non ha portato nessun beneficio all’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno aumentato la precarietà”.

Si potrebbe dire:- Basta, abbiamo sbagliato, ce ne siamo resi conto e torniamo sui nostri passi.

Invece silenzio. Niente dalle organizzazioni del commercio, niente dai partiti politici, poco anche dai cittadini che evidentemente preferiscono aver la possibilità di comprare un cacciavite la domenica che vedere tutelati i diritti di tutti. Poca anche la solidarietà, siamo di fretta, dobbiamo andare al mare.

TUTTOSESTO

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO